Rassegna stampa sull'assedio di Gaza.

Rassegna stampa

da www.repubblica.it

Esteri
Gaza, 08:20
M.O.: CAMION RIFORNIMENTI ENTRA A GAZA DOPO 4 GIORNI

Dopo quattro giorni di chiusura totale della Striscia di Gaza, imposta da Israele come rappresaglia per gli incessanti lanci di razzi contro il proprio territorio da parte di estremisti palestinesi, un primo camion con rifornimenti destinati alla popolazione della minuscola enclave vi e’ potuto entrare, in seguito all’allentamento del blocco deciso ieri dal governo dello Stato ebraico di fronte alle crescenti pressioni internazionali. Lo hanno riferito testimoni oculari, secondo cui il veicolo trasportava gas per uso domestico. La parziale revoca del provvedimento punitivo riguarda comunque esclusivamente il combustibile e i medicinali. In giornata alla crisi umanitaria in atto a Gaza, che dallo scorso giugno e’ sotto il controllo dei radicali di Hamas, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dedichera’ in giornata una seduta, convocata in via di emergenza.

www.corriere.it

Gaza: entra primo camion per rifornimenti, razzi su Sderot

22 gen 07:31 Esteri

GAZA – Israele dopo quattro giorni ha allentato la morsa sulla Striscia di Gaza e sono ripresi i lanci di razzi su Sderot. Un primo camion con riferimenti e’ entrato questa mattina nella Striscia, come hanno riferito testimoni oculari. Il mezzo pesante trasportava gas per uso domestico. L’embargo israeliano, infatti, al momento esclude solo il gas e i medicinali. (Agr)

Questo è quanto dichiarato dal premier Olmert: "Israele non intende semplificare la vita degli abitanti della Striscia di Gaza, perché è controllata da un’entità terroristica".

Meno laconica l’Ansa, che pubblica un pezzo approfondito:

 2008-01-22 10:49
ISRAELE ALLENTA IL BLOCCO A GAZA
In seguito ad energiche pressioni internazionali, Israele allenta oggi il blocco imposto alla Striscia di Gaza giovedì scorso. Fonti militari hanno precisato che, su istruzione del ministro della difesa Ehud Barak, sarà introdotta oggi a Gaza una quantità limitata di gasolio destinata agli ospedali e ai servizi di emergenza. Israele permetterà inoltre l’ingresso a Gaza di medicinali e di altre forniture di carattere spiccatamente umanitario. Non saranno invece rese possibili forniture di benzina per le automobili private né di prodotti alimentari. Nel frattempo, dopo una nottata tranquilla, stamani sono ripresi a Gaza i lanci di razzi verso la vicina città israeliana di Sderot. Due razzi Qassam sono esplosi di prima mattina, senza provocare vittime né danni.

Fonti locali riferiscono che in mattinata è stato riaperto il valico di Nahal Oz, fra Israele e la striscia di Gaza, ed è stato attraversato da un primo camion carico di combustibile. Nel frattempo proseguono altri lanci di razzi: gli ordigni, sparati da Gaza, sono caduti nella zona di Sderot. Una donna israeliana, colpita da forte ansietà, è stata trasportata in ospedale.

INGENTI RIFORNIMENTI PER CENTRALE ELETTRICA
Ingenti quantità di combustibile destinate alla centrale elettrica palestinese di Gaza sono state inviate oggi da Israele. Si tratta di una fornitura di due milioni di litri che hanno riempito i grandi serbatoi palestinesi al valico di Nahal Oz (fra Israele e Gaza), secondo quanto ha detto all’ANSA Kamal Obeid, il vicedirettore dell’Ente nazionale palestinese per la energia. A suo parere, questa quantità è sufficiente a sopperire il fabbisogno per circa cinque giorni.

ONU, CONVOCATO CONSIGLIO DI SICUREZZA
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà alle 10 (le 16 ora italiana) per discutere della situazione nella striscia di Gaza. Lo indicano fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro. Il dibattito, cui parteciperanno con ogni probabilità i rappresentanti di Israele e dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), era stato richiesto dalla Lega araba.

D’ALEMA: NON COMPRENSIBILE LA REAZIONE DI ISRAELE A GAZA

(Dell’inviato Flavia Ressmann)
Fermo restando che "nessuno può giustificare" il lancio di missili Qassam da Gaza sul territorio israeliano, la "punizione collettiva" che Israele sta infliggendo alla popolazione della Striscia "non può essere compresa dall’opinione pubblica internazionale". E’ estremamente preoccupato il ministro degli Esteri Massimo D’Alema per la situazione del milione e mezzo di palestinesi che vivono a Gaza. Da tre giorni il governo Olmert ha imposto la chiusura dei valichi di frontiera, bloccato i rifornimenti di combustibile e spento la centrale termoelettrica.

E’ una "situazione veramente pesante", nella quale "bisogna chiedere a tutti coerenza con lo spirito di Annapolis", ha detto il titolare della Farnesina da Rabat al termine del summit del Dialogo 5+5 (Italia, Spagna, Francia, Portogallo e Malta + Mauritania, Marocco, Algeria, Tunisia e Libia) dove, con forza, è emersa la comune preoccupazione del mondo maghrebino ed europeo per gli ultimi sviluppi della crisi israelo-palestinese. E da dove si è levato con forza un appello politico dei dieci ministri ad entrambe le parti a "fermarsi", anche in nome della sicurezza di tutto il Mediterraneo. Si è persa la rotta tracciata ad Annapolis nella conferenza messa in campo dall’amministrazione Bush che sembrava – era solo il 27 novembre scorso – aver ridato ossigeno ad un processo di pace agonizzante. "A distanza di neanche due mesi i morti palestinesi – ha ricordato D’Alema – si contano in oltre 170. Certo, come dice la stampa isareliana, la maggior parte sono militanti, ma ci sono anche molti civili", ha aggiunto. Indirettamente, quella di D’Alema sembra una risposta all’appello a "salvare Gaza" che oggi il premier palestinese Salam Fayyad ha rivolto all’Italia dalle pagine dell”"Unità" chiamando in causa lo stesso D’Alema ed il premier Romano Prodi, uomini che "hanno a cuore la causa della pace in Medio Oriente".
Un "appello drammatico", ha commentato il ministro dgeli Esteri, soprattutto considerato che viene da uno degli esponenti più moderati del panorama politico palestinese. Un appello rispetto al quale "intendiamo muoverci", ha assicurato il titolare della Farnesina toccato dalle parole di Fayyad che invita la comunità internazionale "a non chiudere gli occhi" di fronte alla tragedia di Gaza e ad "intervenire per far cessare l’aggressione isareliana ed offrire una protezione internazionale al popolo palestinese". Qualche passo per aiutare i civili a Gaza si sta tentando: alcuni giorni fa a Cipro, ha ricordato D’Alema, i ministri di dieci Paesi europei hanno discusso una proposta per un aiuto umanitario diretto da portare ai civili rimasti feriti in attacchi aerei. "Ne stiamo valutando la fattibilità", ha spiegato D’Alema.

www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_12375602.html

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