Relatrice ONU: ciò che Israele sta facendo in Cisgiordania è vergognoso e illegale

New York – PIC. Il relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha descritto le azioni di Israele in Cisgiordania come vergognose e illegali, anche se non sorprendenti.

In un’intervista ad Al-Jazeera, Albanese ha affermato che Israele sta cercando di controllare ciò che resta della Palestina, notando che attualmente sta compiendo in Cisgiordania ciò che ha fatto in precedenza nella Striscia di Gaza.

Nessuna giustificazione per l’aggressione israeliana.

Albanese ha sottolineato che gli eventi del 7 ottobre 2023 non possono giustificare tutto ciò che Israele sta facendo, compresi i suoi tentativi di riprendere i combattimenti a Gaza. Ha aggiunto che, nonostante Israele non stia affrontando alcun attacco in Cisgiordania, i suoi abitanti stanno subendo violenze simili a quelle che subiscono gli abitanti della Striscia di Gaza, tra l’incapacità della comunità internazionale e dei Paesi arabi di intraprendere azioni decisive.

Complicità e silenzio arabo.

Albanese ha criticato la posizione araba sui crimini israeliani, definendola scioccante. Ha affermato che non ci sono giustificazioni di sicurezza per negare l’accesso all’acqua ai residenti palestinesi o imporre restrizioni alla loro libertà religiosa, sottolineando che Israele impedisce ai palestinesi sotto i 55 anni di pregare nella moschea di al-Aqsa durante il Ramadan.

Ha osservato che molti relatori delle Nazioni Unite affermano che Israele non ha alcun diritto sulla Cisgiordania, sulla Striscia di Gaza e su Gerusalemme Est, chiedendo all’entità sionista di ritirare le sue forze e di smantellare le sue colonie, o almeno di aderire ai suoi obblighi legali come potenza occupante.

Critiche all’Autorità Palestinese e alla comunità internazionale.

Albanese ha anche criticato l’Autorità Palestinese, affermando che è scollegata dai suoi cittadini, e ha sottolineato che nessuna colpa può essere attribuita ai palestinesi, poiché la comunità internazionale divisa è l’unica responsabile per il deterioramento della situazione in Palestina.

Ha elogiato le posizioni di Sudafrica, Spagna e Namibia, che hanno intrapreso passi concreti contro le politiche israeliane, rispetto ai Paesi arabi che hanno solo tentato di impedire il piano di Donald Trump a Gaza.

Rifiuto della normalizzazione.

Albanese ha deriso le affermazioni sulla limitata capacità di azione dei Paesi arabi, affermando che le circostanze attuali offrono un’importante opportunità per unificare la voce araba in difesa dei palestinesi, invece di concentrarsi solo sulla ricostruzione di Gaza. Ha sottolineato che la normalizzazione con Israele non può avvenire a spese dei palestinesi e della loro causa, accusando alcuni Paesi arabi di cospirare con Israele contro i palestinesi.

Sul terreno, l’occupazione israeliana ha continuato la sua aggressione militare nel campo profughi di Nur Shams, a Tulkarm, causando ampie distruzioni nelle case dei residenti. Le forze di occupazione hanno anche preso d’assalto diverse città e cittadine della Cisgiordania.

Le autorità di occupazione hanno sfollato decine di migliaia di palestinesi dal campo profughi, poi hanno permesso loro di tornare brevemente per raccogliere alcuni effetti personali, ma sono rimasti scioccati dall’entità della distruzione delle loro case.

In un contesto correlato, sono scoppiati violenti scontri tra palestinesi e forze di occupazione nella città di Beit Ummar ad al-Khalil/Hebron, dove le forze israeliane hanno bloccato l’accesso dei fedeli alla moschea Ibrahimi.

Israele sta conducendo da settimane un’operazione militare su larga scala nel nord della Cisgiordania, a partire dai campi profughi per poi espandersi in altre aree, segnando la più lunga aggressione degli ultimi anni.

Traduzione per InfoPal di F.L.