Relazione annuale del Pchr sulle violazioni israeliane

PCHR-Palestinian Centre for human rights

Comunicato stampa del 25 marzo 2014

Il PCHR pubblica la Relazione annuale 2013

Martedì, 25 marzo 2014, il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR ) ha annunciato la pubblicazione della relazione annuale 2013 alla presenza di responsabili, politici e rappresentanti della società civile e delle organizzazioni giovanili. Si tratta della 17a del suo genere, in quanto il PCHR ha pubblicato relazioni annuali, che esaminano la situazione annuale dei diritti umani dal 1997.
La cerimonia è stata aperta con un discorso di Riad al-Zanoun, presidente del Consiglio di Amministrazione del PCHR. Al-Zanoun ha sottolineato gli sforzi del PCHR per monitorare e documentare le violazioni dei diritti umani. 
Ha sottolineato l’importanza del lavoro congiunto per promuovere il rispetto dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati (oPt).
Nel suo discorso, Raji Sourani, direttore del PCHR, ha esaminato alcune prospettive della relazione annuale sottolineando che il PCHR considera i Territori Palestinesi come un territorio Occupato sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza, a causa del controllo effettivo dell’ occupazione israeliana sul terreno. 

Ha inoltre sottolineato che il PCHR monitora le violazioni israeliane dei diritti umani, e si occupa delle violazioni perpetrate dall’Autorità palestinese. Pertanto, la relazione annuale comprende due sezioni: la prima sezione affronta le violazioni israeliane dei diritti umani perpetrate nei Territori Palestinesi Occupati, e la seconda le violazioni dei diritti umani perpetrate dall’Autorità palestinese in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.

Sourani ha sottolineato che il 2013 è stato l’anno peggiore a causa dei crimini israeliani che sono rimasti impuniti e il silenzio del mondo nei confronti della chiusura di Israele alla giustizia per le vittime palestinesi, tra cui la pressione esercitata sui Paesi che adottano leggi di giurisdizione universale per immunizzare i criminali di guerra israeliani, come alcuni Paesi, quali il Regno Unito e la Spagna si sono arresi a tale pressione. 

Sourani ha anche parlato della chiusura in corso imposta alla Striscia di Gaza e rafforzata nel 2013 e ha discusso la divisione, che ha aggravato le conseguenze di questa chiusura sulla popolazione della Striscia di Gaza. Sourani ha anche affrontato le condizioni di detenzione dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane e il trattamento crudele a cui sono sottoposti. Ha anche esaminato la negazione del diritto di muoversi dei palestinesi attraverso centinaia di check-point israeliani fissati in tutta la Cisgiordania, e l’assedio della Striscia di Gaza, che l’ha trasformata in una grande prigione nel silenzio ingiustificato della comunità internazionale.

Sourani ha avvertito dei tentativi del governo di Gaza di imporre una ideologia specifica sulla Striscia di Gaza, sottolineando che i suoi tentativi di emanare un nuovo codice penale che permetterebbe la fustigazione e restringerebbe le libertà sono molto pericolosi sia a livello politico che giuridico. Sourani ha evidenziato gli sforzi esercitati dalle organizzazioni per i diritti umani per fermare questi tentativi e altre violazioni dei diritti e delle libertà attraverso l’invio di un memorandum all’esecutivo del governo di Gaza e a Hamas lo scorso anno, oltre a tenere riunioni con alcuni di loro e riconfermare l’impegno a rispettare i diritti umani e la diversità culturale nella Striscia di Gaza. Tuttavia, la presentazione di una tale legge da adottare mina i diritti umani.
La relazione è stata pubblicata e distribuita in arabo su CD ai presenti alla cerimonia. Sarà presto pubblicato in arabo e inglese. Sarà ampiamente diffuso a livello locale e internazionale a gruppi della società civile, organizzazioni per i diritti umani, organi ufficiali, missioni diplomatiche, ONU, giornalisti e media.

Traduzione di Edy Meroli