Direttore: Janiki Cingoli Capo Redattore: Maurizio Debanne Redazione: Veronica Trevisan
Editoriale
Medio Oriente: una nuova opportunità di Janiki Cingoli
Articoli
Dal 12 settembre è on line il nuovo sito del CIPMO (cipmo.org). Il sito, dopo una totale ristrutturazione grafica e tecnica nella quale il Centro ha investito notevoli risorse, vuol diventare sempre di più il punto di riferimento in Italia per tutti coloro che intendano approfondire le tematiche mediorientali, con un approccio critico e costruttivo. Nel sito confluisce anche l’esperienza di Paceinmedioriente.it, sito di Maurizio Debanne, giornalista ed esperto del conflitto israelo-arabo-palestinese, che da tempo collabora con il Centro. Il nuovo sito CIPMO si presenta come una testata on line, regolarmente registrata al Tribunale della Stampa, dalla doppia veste di quotidiano e di rivista di approfondimento. Le sezioni di Attualità e Rassegna Stampa sono infatti curate e aggiornate quotidianamente, mentre gli approfondimenti è realizzata grazie alle analisi periodiche del direttore del CIPMO, Janiki Cingoli, e degli esperti del suo comitato scientifico: giornalisti delle maggiori testate italiane, studiosi e docenti universitari. Dei loro commenti è composta anche la Newsletter del Centro, incentrata ogni volta su un tema di particolare attualità e inviata ad una serie di contatti che comprendono: policy maker, diplomatici, esperti del Medio Oriente, studiosi e giornalisti. Il nuovo design è studiato per rendere più agevole la navigazione e immediato il reperimento delle informazioni ai sempre più numerosi visitatori del sito.
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La Newsletter, organo di informazione del Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente, un’iniziativa editoriale realizzata con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri Italiano che mira a fornire ai policy makers, ai Centri di ricerca, agli esperti, ai giornalisti, agli studenti e a tutti coloro che ne facciano specifica richiesta, una maggiore comprensione delle dinamiche mediorientali.
Editoriale
Medio Oriente: una nuova opportunità di Janiki Cingoli
Laccordo interpalestinese raggiunto tra il presidente Abu Mazen e il premier Ismail Haniyeh assume un rilievo sempre maggiore. La Comunità internazionale e lEuropa devono cogliere questa nuova finestra di opportunità, oltre gli schemi astratti della Road Map, araba fenice della diplomazia mediorientale. A base dellaccordo non vi sarebbe solo il Documento dei prigionieri, reso noto nei mesi scorsi, ma anche il Piano arabo del 2002, e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dellOnu, che postulano una restituzione dei Territori palestinesi occupati nel 67 in cambio della pace…
Articoli
Anp, uno spiraglio incertodi Antonio Ferrari
Non è il caso di esultare, e neppure di abbandonarsi ad una delle periodiche ondate di ottimismo che inebriano (per qualche tempo) tutti coloro che sperano di vedere la fine del conflitto israeliano-palestinese. Siamo ancora lontanissimi da una possibile soluzione, ma qualche spiraglio di speranza si è riaperto proprio in questi giorni con l’annuncio che il presidente palestinese Abu Mazen, laico che appartiene al Fatah, e il primo ministro Ismail Haniye, scelto dal movimento fondamentalista Hamas per guidare l’esecutivo dopo il trionfo elettorale hanno raggiunto un accordo per formare un governo di coalizione…
L’accordo interpalestinese: la riuscita non è scontatadi Ugo Tramballi
Ogni volta che finisce una guerra in Medio Oriente, il pericolo é che sia solo servita a preparare quella successiva: é quasi sempre accaduto così. Ma ogni volta si accende anche la speranza: è una condizione umana più che politica. Anche questa volta la fine del conflitto in Libano, la nascita di una "Unifil 2" resa muscolosa da regole d’ingaggio più forti, da più uomini, più mezzi, più determinazione e nazioni più importanti, solleva l’illusione che quel Paese abbia finalmente incominciato ad avviarsi verso la stabilità…
Dopo il Libano nuovi scenari di Eric Salerno
Il macigno dellIran estremista, rappresentata dal suo presidente, dai suoi referenti nel clero sciita e dalla questione nucleare, pesa sulla situazione mediorientale e può essere dostacolo, pratico o psicologico, allipotesi della ripresa dei negoziati di pace tra Israele e i suoi nemici, Siria e Palestina. Ma, paradossalmente, quello stesso macigno potrebbe indurre, quasi costringere, le tre parti direttamente in causa, a ritentare la via della trattativa. La guerra in Libano ha prodotto un insieme di profondi cambiamenti nello scacchiere… |