Reperti mamelucchi e ottomani in Palestina: la loro storia falsificata

Nablus – PIC. Il patrimonio storico dell’epoca ottomana e mamelucca viene preso di mira dall’occupazione israeliana, ma allo stesso tempo dimenticato dalle istituzioni pubbliche e private.

La dinastia ottomana ha governato la regione araba, tra cui la grande Siria, per più di quattro secoli. Il 70% dei resti nella città di Nablus sono di origine ottomana. Oggi, sono oggetto di un processo di giudaizzazione e di devastazione, a causa delle operazioni di perquisizione dell’occupazione.

Furti di reliquie.

Nella zona “C”, spesso, i reperti archeologici vengono rubati, proprio come nel cimitero ottomano, presso Qabatiya, nel dipartimento di Jenin. Questo luogo storico ha visto sparire 490 pezzi.

Il ricercatore Khaled al-Bazari ha sottolineato che il muro di separazione ha isolato e contribuito alla deteriorazione di più di 2800 siti, in Cisgiordania. Circa 100 siti storici, tra Jenin e Tulkarem, appartengono all’epoca ottomana.

Decine di siti di epoca ottomana e mamelucca vengono saccheggiati dall’occupazione israeliana, soprattutto nei pressi di Tel Armida e dell’antico borgo di Hebron, afferma Ahmed ar-Roujoub, direttore generale di archeologia dei dipartimenti del sud della Cisgiordania.

I monumenti storici.

L’occupazione sionista mira a tutti i siti islamici: ottomani, mamelucchi, ayyubidi e cerca in ogni modo di dissimularli e devastarli, con il pretesto di condurre ricerche sui reperti ebraici.

Negligenza palestinese.

Il problema risiede anche nell’Autorità di Ramallah, che dimentica questi siti, così importanti che alcune organizzazioni cominciano a considerarle come parte del patrimonio mondiale.

Il ricercatore Abu as-Salam Awwad parla di numerosi e ricchi siti storici della città di al-Quds (Gerusalemme), costruiti dai Musulmani nel corso della storia. Tuttavia, l’occupazione cerca di falsificare la storia e distrugge i palazzi e i minareti che testimoniano l’Epoca Ottomana.

Questo rivela il tentativo israeliano di crearsi una propria storia, seppur falsificandola, per affermare il diritto israeliano sulla terra palestinese.

Awwad aggiunge che il pericolo risiede concretamente nel fatto che gli Arabi musulmani non hanno alcun controllo su questi edifici che dimostrano che al-Quds è una città araba, realtà storica che l’occupante cerca di cancellare.

Traduzione di Chiara Parisi