PCHR Press Release |
Ref: 129/2009
Date: 27 December 2009
Sei palestinesi assassinati dalle forze di occupazione israeliane in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza – tra queste 3 esecuzioni extragiudiziarie
La mattina di sabato 26 dicembre 2009, le forze di occupazione israeliane hanno assassinato 6 palestinesi in due attacchi separati in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Nel nord delle Striscia di Gaza le forze di occupazione israeliane hanno dispiegato una pesante forza letale ed hanno assassinato 3 palestinesi mentre unità speciali hanno eseguito tre assassini extra-giudiziari contro tre membri delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa (braccio armato di Fatah) a Nablus. Le tre vittime avevano ottenuto l’amnistia, in accordo con l’Autorità Nazionale Palestinese ed era stata concessa loro libertà di movimento. Le forze di occupazione israeliane hanno dichiarato che le unità speciali hanno aperto il fuoco contro le tre vittime “nel momento in cui queste si sono rifiutate di arrendersi”. Tuttavia, l’indagine condotta dal Centro per i Diritti Umani Palestinese (PCHR) conclude che le tre vittime sono state invece uccise a sangue freddo
Il Palestinian Centre for Human Rights (PCHR) ha fortemente condannato questi crimini e ha richiamato la comunità internazionale a perseguire legalmente gli ufficiali, politici e militari, sospettati di aver commesso tali crimini. Il PCHR ha pure messo in evidenza come tali reati coincidano con il primo anniversario dell’offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza. Ad oggi nessuno dei responsabili di quei crimini di guerra è stato perseguito legalmente; simile impunità serve ad incoraggiare ulteriori violazioni della legge internazionale. A pagarne le conseguenze sono ancora i civili palestinesi.
Striscia di Gaza: sabato 26 dicembre 2009, ore 00:30. Truppe israeliane di stanza sulla frontiera tra la Striscia di Gaza ed Israele sul versante nord della città di Beit Hanoun, hanno aperto il fuoco contro un numero di palestinesi che si trovavano nei pressi della frontiera. Il fuoco israeliano si è protratto circa 20 minuti dopodichè un aereo israeliano ha lanciato un missile contro i palestinesi. Tre palestinesi sono rimasti uccisi:
1. Basheer Suleiman Mousa Abu Duhail, 20 anni;
2. Mahmoud Jom'a Ibrahim al-Sharat'ha, 19 anni; e
3. Hani Salem Ibrahim Abu Ghazal, 20 anni.
Tutte e tre le vittime provenivano dal villaggio al-Nasser (villaggio beduino) a nord di Beit Lahia. Erano disarmati e pare che volessero fare ingresso in Israele per trovare un lavoro. Un quarto palestinese è invece sopravvissuto all’attacco.
Cisgiordania: sabato 26 dicembre 2009, ore 02:00. Forze di m occupazione israeliane, tra cui unità speciali, sono entrate nella città di Nalus. Si sono appostate nelle vicinanze della moschea al-Nasser nella città vecchia, hanno circondato un’abitazione e hanno aperto il fuoco contro la casa della famiglia di Ra'ed 'Abdul Jabbar Mohammed al-Sarkaji, 40 anni. Con il megafono hanno ordinato ad al-Sarkaji di uscire fuori. Nel momento in cui questo ha aperto la porta i soldati israeliani hanno sparato colpendolo alla fronte. L’uomo è poi caduto a terra. I soldati gli hanno sparato ancora da vicino uccidendolo con sei colpi alla testa, al petto e all’avambraccio sinistro, al bacino e alla gamba sinistra. La moglie della vittima, Tahani Farouq Ja'ara di 32 anni, è stata ferita da schegge alla gamba.
Allo stesso modo, altre unità israeliane hanno assediato la casa di Ghassan Fat'hi Abu Sharekh, 38 anni, vicino il mercato del pesce di Qaderi fish nella città vecchia. Sempre con megafoni hanno ordinato ai residenti della casa di uscire e tutti hanno lasciato l’abitazione mentre Ghassan era l’ultimo ad uscire. Una volta fuori i soldato hanno sparato contro di lui assassinandolo con sette colpi al collo, al petto, all’addome, alla schiena e alla gamba sinistra.
Verso le 02:30, le forze di occupazione israeliane, hanno circondato un appartamento di cinque piani in via Kshaika nel quartiere di Ras al-'Ein a sud est di Nablus. Ancora con i megafoni, hanno richiamato ad uscire 'Anan Suleiman Mustafa Sobeh, 36anni, residente al secondo piano. Intorno le 08:00, le forze di occupazione israeliane si sono ritirate dalla zona e in quel momento i residenti della zona hanno rinvenuto il corpo di 'Anan presso un lavaggio auto vicino l’abitazione notando segni di colpi di arma sul petto, sul lato destro della schiena, sul collo e sulla mascella.
Il PCHR condanna con fermezza i crimini commessi dalle forze di occupazione israeliane nei Territori Palestinesi Occupati (OPT), e:
1) Afferma che questi rientrano in una serie continua di crimini commessi dalle forze di occupazione israeliane Territori Palestinesi Occupati (OPT) contro le vite di civili palestinesi.
2) Ribadisce le condanne contro le politiche delle esecuzioni extra giudiziarie adottate dalle forze di occupazione israeliane, considerandole politiche atte ad innescare tensioni nella regione e a minacciare le vite dei civili palestinesi.
3) Si rivolge Lla comunità internazionale ad intervenire immediatamente per fermare questi crimini, richiamando le parti contraenti della Convenzione di Ginevra sulla Protezione dei Civili in Tempo di Guerra a rispettare gli obblighi prescritti nell’art. 1 in cui si assicura il rispetto della Convenzione in ogni circostanza, quegli dell’art. 146 a perseguire legalmente i responsabili di violazioni della Convenzione, quegli di crimini di Guerra come stabilito dall’art. 147 della Convenzione e dal Protocollo Addizionale delle Convenzioni di Ginevra dell’agosto 1949 e quegli sulla Protezione delle Vittime di Conflitti Armati Internazionali (Protocollo I).
Documento Pubblico
Per ulteriori informazioni contattare il PCHR all’ufficio di Gaza, Striscia di Gaza al +972 8 2824776 – 2825893
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Sito web http://www.pchrgaza.org
(Tradotto per Infopal da Elisa Gennaro)