Report del Pchr sulle violazioni israeliane nei TO

Pchr. Le forze israeliane continuano i crimini sistematici nei Territori Palestinesi Occupati (TPO).

Le forze israeliane lanciano bottiglie di gas lacrimogeno ai giornalisti davanti alla prigione di Ofer.

– Le forze israeliane hanno continuato a far uso di forza eccessiva nei TPO

– Un civile palestinese è stato ucciso dopo aver investito dei soldati nella zona ovest di Ramallah.

– Nove civili palestinesi, tra cui 3 bambini e 3 fotoreporter, sono stati feriti in Cisgiordania, mentre un ragazzo è stato ferito nella Striscia di Gaza.

  • La demolizione di case come punizione collettiva.

– Le pareti di una casa appartenente alla famiglia del prigioniero palestinese Zaid Amer a Nablus sono state demolite.

  • Le forze israeliane hanno continuato ad aprire il fuoco nella zona di confine con la Striscia di Gaza, ma non si segnalano vittime.
  • Le forze israeliane hanno condotto 54 incursioni nelle comunità palestinesi della Cisgiordania e 2 nella Striscia di Gaza.

– 40 civili, tra cui 11 bambini, sono stati arrestati.

– 15 di loro, tra cui 8 bambini, sono stati arrestati nella Gerusalemme occupata.

  • Le forze israeliane hanno continuato a colpire i pescatori palestinesi nel mare della Striscia di Gaza.

– Un peschereccio ha subito danni materiali al largo di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.

  • Le forze israeliane hanno continuato nei loro sforzi per creare una maggioranza ebraica nella Gerusalemme Est occupata.

– Una famiglia è stata costretta a demolire 3 magazzini nel villaggio di Silwan.

  • Le forze israeliane hanno diviso  la Cisgiordania in cantoni e hanno continuato a imporre la chiusura illegale della Striscia di Gaza per il 9 ° anno.

– Decine di check-point temporanei sono stati stabiliti in Cisgiordania e altri sono stati ristabiliti per ostacolare la circolazione dei civili palestinesi.

– 5 civili palestinesi, tra cui un attivista per i diritti umani, sono stati arrestati ai check-point militari in Cisgiordania.

Riassunto

Le violazioni israeliane del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario nei Territori Palestinesi Occupati sono  continuate  nel periodo di riferimento (28 aprile – 3 maggio 2016).

Colpiti:

Le forze israeliane hanno continuato a commettere crimini, mietendo vittime civili. Hanno anche continuato a fare un  uso eccessivo della forza contro i civili palestinesi che partecipavano a proteste pacifiche in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, la maggior parte di loro erano giovani. Nel periodo di riferimento, le forze israeliane hanno ucciso un civile palestinese e ne hanno feriti altri 9, di cui 3 bambini e 3 fotoreporter, in Cisgiordania e un ragazzo nella Striscia di Gaza.

In Cisgiordania, il 3 maggio 2016, le forze israeliane hanno ucciso Ahmed Riyadh Shehada (di 36 anni), del campo profughi di Qalandia, a nord della Gerusalemme occupata, che viveva nel villaggio di Beitounia, ad ovest di Ramallah. E’ stato ucciso dopo aver investito  dei soldati israeliani ad un posto di blocco militare, ad ovest di Ramallah.

Nello stesso contesto, il 28 aprile 2016, un 17enne, è stato colpito da un proiettile alla coscia sinistra quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro decine di giovani palestinesi che protestavano per le incursioni delle forze israeliane a Nablus mirate a  proteggere centinaia di coloni che avevano fatto irruzione nella “tomba di Giuseppe”, ad est di Nablus, per eseguire  dei rituali talmudici.

Lo stesso giorno anche la 15enne Natalie Shokha, del villaggio di Ramon, a nord est di Ramallah, ha subito 2 ferite da proiettile al petto e alla spalla destra. E’ stata ferita quando le forze israeliane di stanza al check-point militare tra Beit Our Al-Foqa e Beit Our  al-Tahta, a sud-ovest della città, hanno sparato a 2 ragazze palestinesi che hanno tentato di accoltellare una soldatessa, secondo quanto dicono gli israeliani.

Il 1 maggio 2016, un 22enne, è stato colpito da una pallottola alla coscia quando le forze israeliane hanno sparato a decine di giovani palestinesi che protestavano contro l’incursione israeliana nel campo profughi di al-Azza, a nord di Betlemme.

Traduzione di Edy Meroli