Report della delegazione palestinese ricevuta a Montecitorio

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A cura della delegazione palestinese – Abspp, Api e Gpi.

Roma, 25 febbraio 2015.

Camera dei Deputati/Palazzo Montecitorio.

I giorni che hanno preceduto la votazione della mozione per il riconoscimento simbolico dello Stato di Palestina sottoposta al Governo venerdì 27 febbraio, sono stati caratterizzati da un intenso lavoro di consultazione e di discussione nelle sale di Palazzo Montecitorio.

Una delegazione di palestinesi residenti in Italia è stata ricevuta alla Camera dei Deputati dove diversi gruppi parlamentari hanno  intavolato un confronto costruttivo sulla necessità di dover riconoscere i diritti del popolo Palestinese.

I delegati hanno avuto modo di esporre i problemi socio-culturali che affliggono da più di mezzo secolo  il popolo palestinese sottolineando i limiti formali che impediscono ai palestinesi di godere di pieni diritti. I deputati si sono dimostrati molto disponibili nell’ascoltare le varie posizioni, a volte rimettendo in discussione i loro punti di vista e le loro convinzioni.

Mercoledì 25 febbraio, un gruppo di parlamentari del gruppo SEL, dopo aver esposto le loro posizioni e la loro linea di sostegno alla mozione, hanno ascoltato con cura le testimonianze e le dichiarazioni sulle sofferenze di donne, uomini, bambini ed adolescenti che vivono nei territori occupati e nella striscia di Gaza.

Tra i temi più rilevanti del dibattito ci sono stati senza dubbio il problema dell’occupazione, l’uso arbitrario della violenza sui civili palestinesi che viola costantemente le libertà fondamentali dei diritti umani più basilari, i limiti derivanti dalla frammentazione del territorio e l’impossibilità sostanziale della libera circolazione delle persone da una città ed un’altra dei territori. Le testimonianze sono sfociate anche sul tema della diaspora palestinese alla quale viene negato il diritto al ritorno o il diritto di visita ai loro famigliari ancora presenti in quella terra. Nello specifico un delegato ha espresso il suo incolmabile dolore per non aver avuto il permesso di recarsi nella sua terra d’origine al fine di rivolgere l’ultimo saluto ai suoi genitori prima che passassero a miglior vita. Si è parlato inoltre dell’isolamento fisico di alcune città e villaggi ormai diventate prigioni a cielo aperto.  Sono emerse anche considerazioni importanti  sull’impatto non sostenibile degli insediamenti e delle colonie illegali, ma anche sulle ripercussioni  socio-psicologiche causate dal vergognoso muro della separazione che divide famiglie e non permette di respirare. I delegati hanno sentito il bisogno di esprimere le loro angosce e paure riguardo alla presente drammatica situazione ed il futuro delle nuove generazioni, chiedendo ai parlamentari di non restare indifferenti.

Lo sgomento delle parole dei delegati palestinesi sgorgava dal cuore come un fiume in piena che non può essere arginato.  Le drammatiche testimonianze hanno trovato rassicurazione e conforto in qualche sorriso solidale ed informali pacche sulla spalla. Per qualche ora, un’atmosfera di forte empatia e solidarietà ha inebriato  l’aria delle sale e dei corridoi di Palazzo Montecitorio. È stato sicuramente un incontro costruttivo che ha permesso ad alcuni parlamentari di osservare la questione palestinese attraverso gli occhi di chi subisce le ingiustizie della politica. Il volto umano della questione palestinese non è un qualcosa da dare per scontato. Il tavolo di consultazione ha reso i parlamentari maggiormente consapevoli della grande responsabilità storica che grava sulle loro azioni per la salvaguardia dei diritti e della giustizia sociale. Forse è proprio in virtù di questa consapevolezza che alcuni Onorevoli non hanno potuto fare a meno di ascoltare queste testimonianze, seppur cercando di non far trasparire le lacrime che trattenevano a fatica.

I diritti dei palestinesi ci riguardano, l’indifferenza ha portato solo ad una escalation della violenza inaudita. Non c’è niente di peggio dell’indifferenza. Nessuno dovrebbe avere facoltà di  poter negare l’esistenza delle persone, della loro cultura, delle loro tradizioni e della loro storia. Il popolo palestinese prima di essere stato privato di diritti è stato privato dell’esistenza. La delegazione di palestinesi  alla Camera ha sfatato questo mito dell’inesistenza  e, attraverso la loro presenza, hanno dimostrato che il popolo Palestinese esiste e vive con noi, in Italia.