Il gabinetto di sicurezza israeliano ha già ordinato la demolizione della casa di Fadi al-Qunbar, dopo che questi aveva schiantato il proprio camion contro un gruppo di soldati israeliani nell’insediamento illegale di Talpiyyot Est, uccidendone quattro e venendo poi ucciso.
Nonostante affermi con insistenza che non aveva idea dei piani di al-Qunbar, la sua famiglia verrà sfollata dalla demolizione punitiva di Israele, politica ampiamente condannata come atto di punizione collettiva e considerata illegale dalla legge internazionale.
La madre e 12 altri parenti di Al-Qunbar si vedranno inoltre revocare lo status di residenza a Gerusalemme, in quanto i leader israeliani hanno anche richiesto che la famiglia venga esiliata nella Striscia di Gaza sotto assedio o persino nella Siria dilaniata dalla guerra.
Secondo il report, 2.500 unità coloniali verranno costruite a Jabal al-Mukabbir, al posto della casa che verrà demolita e nell’area circostante.
Un portavoce del comune di Gerusalemme ha dichiarato a Ma’an che “i progetti in questione sono stati approvati un anno fa e non sono connessi ai recenti eventi”, aggiungendo che le unità pianificate “sono progettate per soddisfare i bisogni dei residenti di Jabal al-Mukabbir e servire la comunità locale”.
Il governo israeliano sta continuando a insistere per l’applicazione di misure punitive estreme contro la famiglia dell’assalitore, tentando di connettere l’attacco mortale a una presunta tendenza di estremismo islamico globale; manovra che il ministero dell’Informazione palestinese ha definito una “velenosa campagna d’incitamento”.
Mentre i funzionari israeliani hanno spesso dichiarato che gli attacchi contro gli israeliani sono dovuti principalmente a sentimenti anti-semiti o costituiscono parte di un aumento internazionale dell’estremismo islamico, molti palestinesi hanno sottolineato soprattutto la frustrazione e la disperazione provocate dalla decennale occupazione militare dei territori palestinesi, segnata nel 2016 da un aumento senza precedenti delle demolizioni delle case palestinesi e dall’espansione degli insediamenti ebraici.
Traduzione di F.G.