Il resoconto contenente questi dati è stato redatto dal Centro per i Diritti Umani al-Mezan. In esso si sono raccolte dettagliatamente le violazioni israeliane ai Diritti Umani della popolazione di Gaza insieme alle trasgressioni alla legislazione internazionale, in particolare al diritto umanitario.
Dal trend della statistica si costruisce un’escalation delle aggressioni israeliane contro civili e pescatori ed emerge un ricorso ad una tipologia di violenza sempre più brutale e omicida.
“I principi militari dello stato di necessità e di proporzionalità sono due concetti estranei alla mentalità israeliana quando lo Stato ebraico decide di aggredire la Striscia di Gaza”, si legge tra i commenti di al-Mezan.
Numerose abitazioni sono state distrutte a Gaza nel corso delle aggressioni risalenti a giugno; 4 edifici sono stati abbattuti totalmente e 50 in modo parziale. Pozzi agricoli sono stati distrutti e i danni a vaste aree agricole sono inestimabili. Anche due fattorie e allevamenti di polli sono stati buttati giù. Danni parziale sono stati rilevati a fabbriche, laboratori e magazzini, in una scuola e ad altre strutture impiantistiche e veicoli.
‘I civili di Gaza: l’obiettivo di Israele’. Persone e proprietà di civili hanno costituito il mirino degli attacchi israeliani a Gaza. Quattro palestinesi sono stati feriti mentre erano in casa, ingenti i danni materiali. Una casa in costruzione è stata abbattuta, due stanze sono state distrutte insieme a cortili e impianti per l’irrigazione.
Al-Mezan osserva come la portata degli attacchi missilistici su Gaza costituisca una palese violazione al diritto umanitario internazionale poiché Israele non ha riserve per le aree abitate da civili.
Restrizioni e assedio su Gaza. Agli attacchi contro specifiche categorie di lavoratori, come è per i pescatori di Gaza, si aggiungono le restrizioni imposte ai civili: arresti di malati e sofferenti – l’ultimo due giorni fa presso il valico di Beit Hanoun – la negazione all’accesso a strutture medico.ospedaliere.
Nell’intervento richiesto alle parti competenti, al-Mezan enfatizza la necessità di includere un procedimento penale per i responsabili israeliani dei crimini commessi a Gaza e, genericamente, per abbattere la cortina di impunità di cui Israele gode presso il foro internazionale.