Report: Netanyahu ordinò operazioni segrete in Egitto dopo la rivoluzione

Memo. Il Canale 10 israeliano ha rivelato che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sin dallo scoppio delle rivolte della primavera araba, aveva preso una serie decisioni finalizzate all’effettuazione di operazioni segrete in Egitto.

Secondo l’analista militare Alon David, che è stato intervistato da Canale 10, venerdì 13 giugno, “Netanyahu ha dimostrato una grande abilità nel prendere decisioni coraggiose in circostanze insolite. Ad esempio, ordinò l’esecuzione di molte operazioni in una serie di paesi, tra cui Egitto, Siria, Sudan e Iran”.

Il commento di David è arrivato in risposta all’accusa mossa contro Netanyahu di essere “un leader riluttante”, che tende a non prendere decisioni risolutive.

L’unica operazione effettuata in Egitto, di cui si è a conoscenza, attribuita a Israele, è stato un attacco aereo su salafiti jihadisti nel Sinai, nel mese di ottobre 2013.

L’osservazione di David fa luce sulle operazioni inaspettate condotte da Israele in Egitto.

Un generale dell’esercito israeliano, intervistato dal quotidiano Yisrael Hume il 6 giugno 2014, ha caldeggiato una cooperazione con l’esercito egiziano dopo il golpe di Sisi.
Secondo il generale, con il compito di proteggere i confini con l’Egitto, le operazioni effettuate dall’esercito egiziano contro i jihadisti hanno ridotto le sfide che minacciano Israele. “Noi raccogliamo solo risultati positivi ed enormi benefici dalla guerra condotta dall’esercito egiziano contro i jihadisti. Questa guerra ci ha portato tranquillità e sicurezza”.
“Le loro operazioni hanno portato a risultati concreti. Dei 25 jihadisti ricercati, 9 sono stati uccisi, tra cui il leader dei terroristi”, ha dichiarato.
Traduzione di Annamaria Bianco