Report serata in ricordo di Stefano Chiarini.

Da www.mercantedivenezia.org/

Report serata in ricordo di Stefano Chiarini

     
Scritto da I compagni e gli amici di Stefano   
lunedì 12 febbraio 2007
Una serata e alcune idee per ricordare Stefano Chiarini
Report dell’incontro a Roma di giovedì 8 febbraio

Sala gremita e posti in piedi. In tanti giovedì sera alla Casa della Pace hanno voluto ricordare insieme Stefano Chiarini, un compagno-giornalista prezioso per tutti. Le sue analisi, le sue corrispondenze e le sue informazioni sul Medio Oriente – spesso in controtendenza rispetto alle chiavi di lettura omologate e dominanti – hanno consentito a migliaia di persone e di attivisti di guardare in controluce gli avvenimenti in Libano, Palestina, Iraq e prima ancora in Irlanda. Ma Stefano non era solo un giornalista, era anche un militante prestato al giornalismo che non ha esitato negli ultimi sei anni a dare battaglia in solidarietà con la lotta del popolo palestinese entrando spesso in conflitto con le devastazioni e gli opportunismi derivanti dalla rimozione della "seccatura palestinese" anche nell’agenda politica di buona parte della sinistra.

La serata di giovedì ha voluto ricordare i molti aspetti e contributi di Stefano attraverso le parole dei tanti che l’hanno conosciuto, stimato e con lui hanno collaborato. La commozione non ha impedito di rispettare l’impegno di assumere ognuno un pezzetto dell’insostituibile contributo di Stefano per cercare di non spezzare i progetti in corso e quelli in cantiere. Dalla discussione sono emerse diverse proposte alle quali si chiede un po’ a tutti di collaborare assumendone, appunto, un pezzetto:

a) l’Associazione "Per non dimenticare Sabra e Chatila". Maurizio Musolino ha spiegato che proprio in questi giorni si stavano disbrigando le formalità giuridiche per costituire l’associazione. Ma soprattutto si tratta di assicurare la continuità della delegazione che ogni anno dall’Italia (da sette anni) a settembre si reca in Libano e nei campi profughi palestinesi, dei progetti in piedi con le Ong e i comitati popolari dei rifugiati palestinesi in Libano e della campagna per non lasciar cadere nell’oblio le stragi di Sabra e Chatila affinché la memoria collettiva non sia omissiva delle responsabilità di questi massacri. L’associazione avrà bisogno di sostegno e di disponibilità.

b) La costituzione di una Fondazione Stefano Chiarini suggerita dai compagni palestinesi e da alcuni redattori del Manifesto, che raccolga, sistematizzi e renda disponibili gli scritti di Stefano (1.500 articoli al Manifesto, parecchie decine a Rinascita, corrispondenze e interviste alle radio di movimento, articoli su altre riviste) e che promuova iniziative, corsi e conferenze tese ad assicurare una informazione e un dibattito dignitosi su Palestina, Libano e Medio Oriente. Alcuni compagni di Stefano già giovedi hanno realizzato e distribuito una prima raccolta di venti articoli di Stefano Chiarini (raccolta che domani sarà disponibile via internet ed è veramente interessante rileggerli tutti insieme) su Libano, Palestina e Iraq e dei messaggi arrivati per la morte di Stefano.

c) Un corso di giornalismo dedicato a Stefano che serva a formare una nuova generazione di giornalisti indipendenti, è stato proposto da Giulietto Chiesa

d) La costruzione/convocazione del convegno sul sionismo, in risposta alle parole del Presidente della Repubblica e al tentativo di manipolare un assioma che non regge alla prova della storia e della verità come l’equivalenza tra antisionismo e antiebraismo, che era in via elaborazione nei giorni immediatamente precedenti alla morte di Stefano.

Su queste proposte nei prossimi giorni si cercherà di entrare nei dettagli. Quanto prima ne daremo comunicazione e le faremo circolare. Altre proposte (sostanziate però da impegni concreti e non limitate solo a buone idee) saranno ben accette.

I compagni e gli amici di Stefano

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