Reporter stranieri spogliati dalla sicurezza minacciano di boicottare il governo israeliano

Di Dimi Reider

A diversi reporter – una dei quali incinta – è stato chiesto di togliersi la biancheria intima durante i controlli effettuati dalla sicurezza prima di un discorso pubblico di Netanyahu; ad altri, incluso un capo redattore del Washington Post, sono stati rimossi a forza i pantaloni. Foreign press association: rifiuteremo ulteriori inviti, a meno che non ci venga assicurato che questo non si ripeta.

È stato riportato ieri da Ynet come i servizi di sicurezza israeliani abbiano tentato di spogliare letteralmente una reporter incinta di Al-Jazeera, Najwan Simri Diab, poco prima che avesse inizio un discorso pubblico del primo ministro Benjamin Netanyahu. Come ha raccontato Simri Diab, le guardie non si sono accontentate di averla fatta aspettare una mezz'oretta, né di toglierle tutti i vestiti eccetto l'intimo, ma hanno deciso di spingersi oltre:

“La donna della sicurezza, dopo avermi controllato il reggiseno sotto la canottiera, mi ha ordinato di togliermelo. Le ho chiesto perché, ma lei ha insistito. Poco dopo è arrivato il suo superiore, che le ha dato manforte. Io mi rifiutavo, ma lei continuava: 'Tutte lo hanno tolto, e lo farà anche lei'. Io ho ribattuto: 'Non voglio toglierlo, e non voglio nemmeno entrare!', e lei ha replicato: 'Allora non entrerà!'

La reporter ha poi aggiunto che i luoghi dov'è avvenuta la perquisizione andavano persino oltre i limiti imposti quando ad essere indagato è un maschio.

“Un portavoce del mio ufficio mi ha vista e mi ha chiesto che cosa stesse accadendo. Quando gliel'ho detto, mi ha risposto: 'Non esagerare!' La ragazza gli ha invece confermato che mi stavo rifiutando di farmi perquisire. Mi hanno messa in disparte per venti minuti senza restituirmi le mie cose, controllando ogni foglio ed ogni documento che avevo in borsa. Più tardi, mi hanno ridato tutte le cose sparpagliate in una scatola”.

Secondo YnetNews: “I Servizi di sicurezza generali hanno replicato alla testimonianza: 'Tutti gli ospiti sono stati soggetti a un controllo di sicurezza, secondo le procedure standard previste in eventi come questi'”.

Ebbene, a quanto pare gli Ssg non mentivano – Simri Diab non è certo l'unica ad essere stata umiliata in malo modo dal loro staff; anzi, ha condiviso la stessa esperienza di molti altri ospiti, inclusi diversi suoi colleghi reporter e il capo della redazione del Washington Post a Gerusalemme. La Foreign press association, che rappresenta tutti i media stranieri in Israele, ha pubblicato la seguente dichiarazione, che vi riportiamo in versione integrale:

“La Foreign press association è indignata per il trattamento che alcuni suoi membri hanno ricevuto da parte del personale della sicurezza israeliana durante l'incontro di martedì sera con il primo ministro, riservato a chi disponeva d'invito. Mentre da un lato apprezziamo l'interesse per la sicurezza, non è neanche lontanamente accettabile invitare delle persone a bere un cocktail in un albergo a cinque stelle per poi farle svestire di fronte alla porta d'ingresso.

Alcuni membri sono stati costretti a togliersi la biancheria intima, aspettando fino a venti minuti in una tale, umiliante situazione, mentre la sicurezza controllava loro i documenti. Ad altri, incluso il capo redattore del Wall Street Journal, è stato ingiunto di togliersi i pantaloni per la perquisizione. Diversi reporter hanno lasciato l'evento disgustati a causa di questo comportamento vergognoso.

È inconcepibile che qualcuno possa ritenere necessario riservare un trattamento così umiliante in occasioni come questa. Tutti i possessori di una tessera Gpo [Government press office, ovvero l'ufficio stampa del governo israeliano, ndr] sono noti alle autorità e sono già stati sottoposti ad estesi controlli preventivi. Tutti i partecipanti avevano svuotato le tasche, sottoposto i loro oggetti ad ispezione e attraversato i metal detector all'ingresso.

Lo Shin Bet ha i suoi doveri, ma deve anche operare entro parametri ragionevoli. In un Paese democratico, ai servizi di sicurezza non è concesso fare quello che vogliono. Per un governo che sta cercando d'inaugurare una nuova era nelle relazioni con i media stranieri, questo è un modo molto singolare di cominciare. Siamo certi che il primo ministro non accetterebbe dei controlli tanto offensivi nei confronti dei suoi amici o parenti.

Chiediamo quindi che ci venga assicurato che questo non accada più, o rifiuteremo cortesemente ulteriori inviti”.

http://972mag.com/foreign-reporters-threaten-boycott-of-govt-events-after-strip-naked-search/

 

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