Repressione contro le manifestazioni non violente in Cisgiordania

Betlemme – Maan. Un altro venerdì di proteste non violente in Cisgiordania, contro Muro d'Aparteidh, colonie israeliane in terra palestinese, politiche razziste e libertà per i prigionieri palestinesi.

Questo venerdì, tra gli slogan dei manifestanti c'era anche Umm al-Fahim.

Nei villaggi di Ni'lin, Dir Nizam (Ramallah) e Umm Salamuna (Bethlehem), i raduni si sono svolti in contemporanea.

Quattro feriti ad Al Ma'sara

I militari israeliani hanno usato gas lacrimogeni e proiettii di gomma per respingere la manifestazione composta da internazionali e locali e qui, alcuni invitati che festeggiavano un matrimonio, si sono uniti ai manifestanti. L'esercito ha impedito alla sposa di raggiungere il posto del matrimonio bloccandola al checkpoint.

Oltre 20 manifestanti sono rimasti intossicati o feriti.

La notizia di un arresto non viene confermata dal portavoce dell'esercito israeliano, ma i manifestanti  raccontano che uno di loro è stato portato via e tenuto in un centro di polizia vicino al villaggio di Umm Salamuna.

Anche ufficiali norvegesi nella protesta di Bil'in

Torunn Kanutte Husvik e Stine Renate Håheim, due esponenti politici norvegesi hanno patecipato alla protesta di venerdì nel villaggio di Bil'in dove si celebra il sesto anno consecutivo delle proteste.

A Bil'in, il Muro ha annesso il 60% delle terre del villaggio per dare spazio alle illegali colonie israeliane.

Il leader delle proteste di Bil'in, Adeeb Abu Rahmah è stato condannato a 18 mesi di prigione da una Corte d'appello  militare mentre l'11 ottobre, uno dei promotori delle manifestazioni 'Abdallah Abu Rahmah è stato consdannato a 12 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 5,000 Nis (New Israeli Shekel), pari a 1,300 dollari circa.

La condanna ha ricevuto la generale condanna internazionale, per ultima quella dell'Unione europea (Ue) che aveva denunciato “E' illegale arrestare difensori dei diritti umani”.

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