Repressione e persecuzione di Israele contro i palestinesi a Gerusalemme

Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. Il comitato per la difesa di Silwan denuncia oggi il tentativo israeliano di mettere a tacere i residenti palestinesi, mettendo al bando la possibilità di protestare contro i soprusi ai quali sono costretti, e non solo.

“E' una decisione senza precedenti che mira a reprimere ogni nostra protesta contro i piani di ebraicizzazione del quartiere”.

Così dal comitato, Fakhri Abu Diab, ha descritto le prime operazioni di questo progetto israeliano: “Un team della municipalità è arrivato scortato dai militari israeliani accompagnati da gru e bulldozer. Numerosi erano anche i coloni israeliani al seguito. Hanno rimosso insegne e iscrizioni pubbliche e altro dai muri, striscioni e cartelli scritti in arabo. Anche alcune insegne religiose sono state messe via dagli israeliani. I quartieri investiti dalle operazioni sono: al-Bustan, Wadi al-Helwe, 'Ain al-Waza, Bi'r 'Ayyoub e Wadi ar-Ribaba”.

Nella stessa area, ieri pomeriggio sono sorti scontri tra i residenti palestinesi e i soldati israeliani.
Alcuni palestinesi che abitano nel campo profughi di Shu'faat hanno reagito alle misure imposte dai militari israeliane con la chiusura degli ingressi, in entrata e in uscita.
Anche l'ultimo venerdì di preghiera è stato segnato per i palestinesi da divieti e repressione, misure con cui Israele lede i diritti di oltre 50mila palestinesi che abitano su questo lato di Gerusalemme.

I soldati israeliani hanno lanciato gas lacrimogeni contro i residenti che si erano riversati alla periferia di Shu'faat.

Sorte del tutto simile hanno avuto i partecipanti alle manifestazioni settimanali contro il Muro d'Apartheid e le colonie isrealiane costruiti illegalmente su terra palestinese.

A decine sono rimasti intossicati a Ni'lin, Bil'in a Nabi Saleh (Ramallah), dal lancio dei gas lacrimogeni lanciati dai militari israeliani.

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