Responsabili palestinesi: ‘Collegare la rete elettrica di Gaza a quella egiziana’

Gaza – Pal-Info. Suhail Sakik, direttore della centrale elettrica della Striscia di Gaza, ha chiesto all'Egitto la ripresa di un vecchio progetto con il quale il territorio palestinese assediata avrebbe dovuto acquistare elettricità dall'Egitto. Questa richiesta deriva dalle ripeture crisi di energia elettrica con i frequenti Black Out imposti da Israele.

“La Striscia di Gaza vive una crisi elettrica del 30%”, ha dichiarato Sakik in una conferenza organizzata da “Pal Think” per gli studi di strategia dal titolo “A due anni dalla conferenza di Sharm ash-Shaykh e nessuna ricostruzione è stata avviata nella Striscia di Gaza”.

Nel proprio intervento, Sakik ha biasimato l'Egitto per il mancato impegno nella fornitura di 150 mw così come accordato.

La crisi elettrica di Gaza è un prodotto dell'embargo economico imposto da Israele attraverso il divieto di introduzione di carburante, fondamentale per il funzionamento della centrale elettrica locale.

A novembre scorso, a questa crisi si era aggiunto il trasferimento dei fondi per il carburante destinato alla centrale elettrica deciso dall'Unione europea (Ue) che aveva passato il compito al governo dell'Autorità palestinese (Anp).
Di fronte al fallimento di Ramallah di trasferire a Gaza i fondi per l'acquisto di carburante, una società israeliana aveva permesso l'introduzione di una limitata quantità.

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