Richiesto il ritiro del limite di visitatori alla Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme

Gerusalemme/al-Quds – MEMO. La decisione di limitare il numero di cristiani che visitano la storica Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme è una “flagrante violazione” dei diritti dei palestinesi: è quanto è stato comunicato al primo ministro israeliano Naftali Bennett e al ministro degli Interni Omer Bar-Lev.

“Imporre restrizioni e limitare a mille il numero dei fedeli durante la celebrazione del Sabato Santo presso la Basilica del Santo Sepolcro è una flagrante violazione della libertà di culto e del diritto di praticare la propria religione”, hanno affermato i parlamentari della Lista congiunta araba alla Knesset. “E’ anche un nuovo capitolo nella serie di violazioni israeliane dei diritti dei palestinesi”.

Il governo di Bennett, hanno aggiunto, non risparmia alcuno sforzo per limitare la partecipazione palestinese alle attività che si svolgono a Gerusalemme, mentre cerca di separare la città santa dagli altri Territori palestinesi occupati.

“Il ‘sabato santo’ è uno dei giorni più santi per i cristiani, ed il governo d’occupazione non ha il diritto di impedire ai fedeli di andare in chiesa o di imporre loro restrizioni”, hanno insistito i parlamentari. “Gerusalemme Est, con i suoi luoghi santi musulmani e cristiani, è un territorio palestinese occupato. Il governo israeliano deve fermare i suoi interventi di repressione e ritirarsi dal territorio”.

Secondo Quds Press, alla vigilia di Pasqua del calendario ortodosso, le autorità d’occupazione israeliane hanno chiesto alla Chiesa ortodossa in Palestina di limitare a mille il numero di fedeli nella Basilica del Santo Sepolcro.

Nel frattempo, i media locali hanno riferito che le autorità israeliane chiuderanno la moschea di al-Aqsa ai non musulmani da questo venerdì fino alla fine del Ramadan.