Riforma giudiziaria israeliana: i soldati israeliani saranno a rischio di arresti e processi internazionali

Tel Aviv. Esperti legali israeliani hanno avvertito che tutti i soldati delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) nella Cisgiordania occupata saranno a rischio di arresto nei Paesi europei e altrove, con l’accusa di crimini di guerra, a seguito del piano di “riforma” del governo per indebolire il sistema giudiziario – e la Corte Suprema in particolare – secondo quanto riferito giovedì da Yedioth Ahronoth.

Il giornale ha citato un’e-mail interna di un importante studio legale di Tel Aviv: “A chi può interessare, a seguito del danno arrecato alla Corte Suprema, oggi c’è una grande possibilità che coloro che prestano il servizio militare nei Territori [occupati], e fotografati con il volto scoperto, siano a rischio di arresto in Europa ed altrove per crimini di guerra”.

Se ciò dovesse accadere, ha spiegato l’e-mail, sarà molto difficile fornire assistenza. “Finché tutti i passi che danneggiano la Corte Suprema e il sistema giudiziario non saranno cancellati, questo pericolo sarà presente, tangibile e reale. Si consiglia a tutti di non sottoporsi alla chiamata per servire nella riserva”.

L’e-mail è stata scritta dall’avvocato Ronnie Berkman, che ha perseguito molti casi internazionali ed è un esperto di questioni di diritto internazionale riguardanti il processo di membri delle forze armate di un determinato paese con l’accusa di crimini di guerra. Berkman si oppone al piano del governo israeliano per indebolire il sistema giudiziario. Impedendo alla Corte Suprema di avere un controllo giudiziario sulle decisioni del governo, così come sulle dichiarazioni e le azioni dei ministri, c’è un pericolo molto serio per tutti i soldati regolari dell’esercito israeliano, nel Paese e nella riserva.

I piloti militari israeliani della riserva hanno spiegato il loro rifiuto di presentarsi al servizio di riserva negli ultimi mesi dicendo che è per paura di indagini, azioni legali e procedure legali presso la Corte penale internazionale dell’Aia o in altri tribunali di altri paesi.

Il giornale ha osservato che gli esperti legali hanno confermato che i procedimenti giudiziari non sarebbero solo contro i piloti israeliani, ma contro tutti i soldati israeliani, e che il pericolo è molto più alto per gli ufficiali e i soldati che non lavorano in segreto. Questo personale è esposto a telecamere che non sono controllate dai censori militari.

Queste preoccupazioni hanno portato a deliberazioni segrete in Israele, con la partecipazione dell’Avvocatura generale militare dello Stato Maggiore, di alti funzionari del ministero della Giustizia e dell’Ufficio del Procuratore generale, Ghali Bhairav Mayara, in qualità di responsabile dell’Avvocatura Militare. Le autorità militari hanno descritto questi rischi come la “quarta ora” o “quarta dimensione” che dovrebbe essere esaminata alla luce della crisi politica in Israele e delle sue conseguenze interne ed esterne.

L’ex-direttore del dipartimento internazionale della Procura israeliana, Gal Lavartov, ha recentemente rilasciato una dichiarazione alla Corte Suprema, in cui ha affermato che “in tutti i casi nei quali siamo coinvolti, in cui la Procura centrale ha permesso la loro chiusura o l’interruzione delle procedure legali, ci siamo affidati all’indipendenza del sistema giudiziario israeliano, che può adottare autonomamente misure penali contro i cittadini, non importa quanto siano di alto rango, compresi i comandanti o gli ufficiali dell’esercito, se [questi] violano la legge”.

Il sito web Ynet ha riferito che, dopo l’affermazione dell’ex-capo del Mossad, Tamir Pardo, secondo cui Israele sta praticando l’Apartheid in Cisgiordania, funzionari israeliani ed esperti di diritto internazionale hanno espresso preoccupazione per le dichiarazioni razziste fatte da ex-funzionari della sicurezza e ministri come Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir. Essi avvertono che Israele si sta avvicinando al punto di dover affrontare un procedimento penale nei tribunali internazionali.

“Finché i ministri israeliani parleranno pubblicamente in un modo che può essere interpretato come un sostegno ad una politica consolidata che include atti disumani di un regime oppressivo e razzista”, ha spiegato l’ex-avvocato difensore presso la Corte penale internazionale dell’Aia, Nick Kaufman, “la strada per il processo [legale] dei leader israeliani è chiara”.

(Fonte: MEMO).

(Foto:  [Nedal Eshtayah/Anadolu Agency]).

Traduzione per InfoPal di F.L.