Rifugiati palestinesi chiedono al governo olandese di rilasciare l’attivista Abu Rashed. Tribunale olandese proroga la detenzione

Beirut. I rifugiati palestinesi in Libano hanno tenuto lunedì una protesta davanti all’ambasciata olandese a Beirut, chiedendo ad Amsterdam di rilasciare l’attivista umanitario Amin Abu Rashed, presidente della “European Palestinian Conference”, come riporta Quds Press.

Abu Rashed, di nazionalità palestinese-olandese, è detenuto dopo una campagna condotta dal gruppo israeliano Ad Kan in Olanda.

I rifugiati, che reggevano delle foto di Abu Rashed, hanno detto che i suoi sforzi umanitari hanno contribuito ad alleviare le loro sofferenze nel corso degli anni, ventre vivevano in condizioni economiche difficili.

Secondo Quds Press, i rifugiati hanno consegnato una lettera all’ambasciatore olandese in Libano, invitandolo a spingere il suo governo a rilasciare Abu Rashed. Hanno ribadito che tra le attività di Abu Rashed c’è la raccolta di fondi per programmi di assistenza ad orfani, anziani, disabili, studenti e pazienti che non hanno fondi sufficienti per coprire i costi delle cure e alle vedove.

Sotto istigazione del gruppo sionista Ad Kan, le autorità olandesi hanno arrestato Abu Rashed accusandolo di raccogliere fondi per programmi realizzati da organizzazioni legate a Hamas.

Martedì sera, il tribunale di Rotterdam, in Olanda, ha deciso di prorogare la detenzione di Abu Rashed fino al 7 dicembre 2023.

Lo scorso agosto, l’avvocato di Abu Rashed ha negato le accuse della procura olandese secondo cui sarebbe stato coinvolto nel trasferimento di 5,5 milioni di euro (5,95 milioni di dollari) al Movimento di resistenza islamica “Hamas”.

Ha sottolineato che non esiste alcuna prova legale per l’arresto di Abu Rashed, che è stato effettuato in risposta a richieste di Israele, sottolineando che la procura olandese si è basata su rapporti parziali, senza una chiara giustificazione legale.

(Fonti: Quds Press, Quds Press, PIC e MEMO).