Rimpasto nel governo di Gaza: l’elenco dei nuovi ministri

Gaza – InfoPal. Domenica 2 settembre il governo della Striscia di Gaza ha portato a termine il rimpasto dei ministeri.
I nuovi ministri sono:
Ziad Zhazha: Finanze e vice-premier,
Mufidd al-Mukhallalati: Salute.
Yousif al-Ghreiz: Lavori pubblici e politiche abitative.
Ismail Radwan: Beni religiosi.
Mazin Haniyah: Giustizia.
Jawad al-Farra: Enti locali.
Ali Tarshawi: Agricoltura.

I ministri uscenti sono: il vice-primo ministro Muhammad Awad, Yousif al-Mansi, Basim Naim, Salih al-Ruqab, Muhammad al-Ghoul, Muhammad al-Agha, Ahmad al-Kurd e Muhammad Asqul.
La riorganizzazione, ha dichiarato il premier Ismail Haniyah, ha l’obiettivo di concentrarsi maggiormente sui progetti amministrativi e dei servizi e sulle grandi opere finanziate dal Qatar e dalla Banca dello Sviluppo di Jeddah, in Arabia Saudita.
E ha aggiunto che il nuovo gabinetto di ministri intensificherà gli sforzi verso la riconciliazione nazionale, lavorerà per migliorare le relazioni con i Paesi arabi e islamici della regione e per offrire nuove opportunità di lavoro.
Il premier ha espresso la sua fiducia nei confronti dei ministri nuovi e dei loro predecessori sottolineando che tutti i ministeri hanno continuato a lavorare nonostante l’assedio e la guerra israeliana contro la Striscia di Gaza, assolvendo ai loro doveri nei confronti dei cittadini palestinesi, e che ora è giunto il momento di riposo per alcuni ministri.
Haniyah non ha nascosto che il rimpasto è correlato con le rivoluzioni della primavera araba in quanto i palestinesi necessitano di entrare in contatto con quelle rivoluzioni e reagire in modo adeguato, e questo nuovo gabinetto assolve a tale funzione.
“Il cambiamento non ha nulla a che fare con la divisione interna palestinese”

Nel suo discorso al parlamento Haniyah ha assicurato che il rimpasto non mira in nessun modo ad accentuare la divisione interna palestinese, o ad abbandonare il processo di riconciliazione nazionale. Invece si è trattato di una mossa indispensabile per offrire servizi migliori ai cittadini.

Il premier ha ribadito la disponibilità del governo a dimettersi e a formare un governo di unità nazionale a patto che le due parti in questione (Fatah e Hamas) raggiungano un accordo definitivo per la riconciliazione.

Haniyah ha elencato i successi  del suo governo nel periodo precedente tra cui spicca  la tutela dei diritti e di punti saldi palestinesi,il ripristino dell’ordine e la sicurezza, lo smascheramento dei collaboratori con le forze di occupazione, oltre al ritiro delle armi   dalle famiglie di Gaza  e l’alleggerimento del peso dell’assedio  che gravava sui cittadini.

Nessun debito

Il primo ministro palestinese ha ribadito che il governo, nonostante operasse in  condizioni difficili è riuscito a non contrarre nessun debito, dicendosi orgoglioso dei ministri che hanno collaborato con lui nel periodo precedente.