
Cisgiordania occupat. L’Euro-Med Monitor, un’organizzazione internazionale per i diritti umani con sede a Ginevra, ha messo in guardia da una forte intensificazione del trasferimento forzato di decine di migliaia di palestinesi da parte delle forze di occupazione israeliane (IOF) durante l’ultima campagna militare nel nord della Cisgiordania, definendola una “riproduzione del crimine di genocidio”.
L’Euro-Med Monitor, in una dichiarazione rilasciata lunedì, ha condannato le offensive militari in corso che hanno sradicato migliaia di persone dalle loro case, in particolare nei campi profughi della regione.
Ha aggiunto che dal 2 febbraio le forze israeliane hanno condotto frequenti incursioni nella città di Tamoun e nel campo di Far’a, distruggendo infrastrutture e abitazioni e imponendo un rigoroso coprifuoco alla popolazione.
L’Euro-Med Monitor ha osservato che centinaia di famiglie palestinesi non hanno avuto altra scelta se non quella di fuggire in condizioni disastrose, spinte dalla minaccia di bombardamenti, fame e assedio.
L’organizzazione umanitaria ha rivelato che le forze israeliane hanno sfollato più di 11 mila persone dal campo di Tulkarm e la maggior parte dei 13 mila residenti del campo di Jenin.
Si tratta di una delle più grandi campagne di sfollamento forzato condotte dall’esercito di occupazione israeliano in Cisgiordania negli ultimi decenni.
L’Euro-Med Monitor ha affermato che l’attuale strategia genocida dell’esercito israeliano in Cisgiordania, oltre allo sfollamento forzato, sta causando una distruzione diffusa.
“Questa distruzione ha incluso il bombardamento e l’incendio di edifici residenziali e infrastrutture, l’interruzione delle forniture di acqua, elettricità e comunicazioni e una politica di uccisioni che ha causato la morte di 30 palestinesi – tra cui quattro bambini – e il ferimento di quasi 300 altri nel corso di 19 giorni”, ha sottolineato.
L’organizzazione internazionale per i diritti umani ha avvertito che Israele, incoraggiato dalla “decennale impunità e dal generale atteggiamento di impotenza della comunità internazionale che ha accompagnato le sue atrocità nella Striscia di Gaza per oltre 15 mesi”, potrebbe intraprendere un’altra campagna genocida in Cisgiordania.
L’Euro-Med monitor ha infine esortato la comunità internazionale ad agire immediatamente per fermare le offensive militari israeliane, proteggere i civili palestinesi e fare pressione sul regime di Tel Aviv affinché abbandoni i suoi piani di annessione della Cisgiordania e ne ottenga il pieno controllo.
L’esercito israeliano ha lanciato un’offensiva su larga scala nella Cisgiordania occupata il 21 gennaio, appena due giorni dopo l’entrata in vigore di un accordo di cessate il fuoco a Gaza tra il regime di Tel Aviv e Hamas.
L’offensiva ha provocato lo sfollamento di oltre 35 mila palestinesi dai campi profughi di Jenin, Tulkarm e Far’a.
Secondo le Nazioni Unite, circa il 90% dei residenti dei campi profughi di Jenin e Tulkarm è stato costretto a fuggire.
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) afferma che lo sfollamento e la distruzione nel campo di Jenin hanno trasformato l’area in una “città fantasma”, mentre l’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani afferma che le uccisioni e la demolizione delle case “indicano continue violazioni del diritto internazionale”.
(Fonti: Euro-Med Monitor e PressTV).
Traduzione per InfoPal di F.L.