Rischi per Freedom Flotilla 2. Il comitato di Gaza ritiene Ban Ki-moon responsabile

Londra – Pal-Info. Il Comitato Internazionale per la Rottura dell'assedio su Gaza (Icbgs) ha fatto sapere di considerare il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, responsabile di eventuali rischi che Freedom Flotilla 2, che porterà aiuti a Gaza verso la fine di giugno, potrebbe correre.

Ki-moon ha chiesto infatti agli Stati del Mediterraneo di “intervenire per ostacolare la Flotilla, per evitare un conflitto con Israele”, il quale è responsabile del blocco navale sulla Striscia di Gaza.

Sabato scorso, Icbgs ha dichiarato in un comunicato, che “la richiesta è servita da 'copertura per la pirateria israeliana e non fa altro che incoraggiare un attacco contro Freedom Fotilla 2'”.

La Marina israeliana attaccò la prima Freedom Flotilla, diretta a trasportare aiuti a Gaza per rompere l'assedio, uccidendo nove attivisti e ferendone a decine. Tutti furono arrestati.

Icbgs ritiene che “la richiesta sia conseguente alle minacce di Israele e che sia 'in conflitto con il diritto naturale e lecito di portare solidarietà in Palestina'. Essa inoltre, contraddice la risoluzione delle Nazioni Unite che chiede la fine dell'assedio”, ha posto in evidenza il comitato.

“Con più di 12 navi in partenza dai porti europei con 1,200 attivisti a bordo, tra cui parlamentari europei, le richieste non influiranno su Freedom Flotilla 2”, ha fatto sapere il gruppo.

Nella dichiarazione, il comitato sostiene che gli attivisti stanno perseguendo un “nobile obiettivo umanitario, che il segretario generale delle Nazioni Unite dovrebbe incoraggiare e proteggere, piuttosto che ostacolare”.

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