Tehran – Presstv.ir. Il comandante in capo del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) iraniane ha definito il regime israeliano “un’entità nata dal terrorismo”, affermando che 2il regime cadrà preda delle sue stesse trasgressioni”.
“Il regime sionista è nato in una culla di terrorismo e non è in possesso di nessuno degli elementi che costituiscono una nazione”, ha dichiarato il generale Hossein Salami durante un evento tenutosi lunedì nella capitale Teheran in occasione della Giornata nazionale dei giornalisti.
Il comandante si riferiva alla creazione del regime nella regione dell’Asia occidentale nel 1948, in seguito allo sfollamento di centinaia di migliaia di palestinesi in una guerra fortemente sostenuta dall’Occidente.
Da quell’anno, il regime si è impegnato in atti di terrore quotidiani contro le nazioni della regione come mezzo per combattere l’opposizione alla sua esistenza forzata e per espandere le aree sotto la sua occupazione.
Vortice di fuoco.
Salami ha paragonato i ricorrenti atti letali del regime israeliano a un “vortice di fuoco autoprodotto” che ha circondato il regime.
Ha elencato alcuni dei casi di aggressione come l’uccisione di scienziati nucleari iraniani e il recente assassinio di Ismail Haniyeh, leader politico del movimento di resistenza palestinese Hamas, a Teheran.
“Pensano che attraverso queste misure riusciranno a prolungare la loro sopravvivenza”.
“Queste [atrocità] sono tuttavia buche che loro stessi (gli israeliani) si sono scavati e in cui si seppelliranno gradualmente”, ha dichiarato Salami, aggiungendo: “Una volta ricevuta una risposta forte, capiranno di aver commesso un altro errore di calcolo”.
Le osservazioni fanno eco a quelle rilasciate dall’Ayatollah Seyyed Ali Khamenei all’indomani dell’assassinio di Haniyeh: la Guida della Rivoluzione Islamica ha avvertito di una “dura risposta” all’atrocità e ha ribadito il dovere della Repubblica Islamica di vendicare il sangue del leader della resistenza.