Ritrovato in mare il corpo di un pescatore palestinese scomparso dopo che il suo peschereccio si era scontrato con una barca egiziana

Gaza. Il corpo di un pescatore palestinese è stato ritrovato nelle acque vicino al campo profughi di ash-Shati, pochi giorni dopo la sua scomparsa in mare al largo della costa di Gaza.

Il coordinatore dei comitati dei pescatori, Zakaria Bakr, ha affermato che il corpo recuperato dal mare a nord della città di Gaza appartiene al pescatore Rami Izzat Bakr, disperso vicino alla costa di Rafah diversi giorni fa quando una nave della marina egiziana si era scontrata con il suo peschereccio.

La famiglia Bakr, nota per essere impegnata nel settore della pesca, aveva lanciato un appello alle autorità egiziane, al presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi e all’ambasciata palestinese al Cairo affinché intraprendessero ogni sforzo per rivelare il destino di Rami, disperso in mare durante l’incidente a cui è stato esposto lo scorso sabato.

La morte di Bakr porta a sei il numero dei pescatori uccisi dall’esercito egiziano negli ultimi anni.

Il Sindacato dei pescatori palestinesi ha dichiarato di aver documentato, dall’inizio di quest’anno, tre violazioni da parte della marina egiziana contro i pescatori palestinesi, che variavano tra bombardamenti, arresti, tentativi di affondamento e confisca di reti, chiedendo una presa di posizione contro tali attacchi.

Ci sono circa 4.000 pescatori che lavorano nel settore ittico di Gaza, che sostentano circa 60.000 persone.

Tale professione è ritenuta pericolosa dalle organizzazioni per i diritti a causa delle vessazioni israeliane nei confronti dei pescatori in mare. Ciò è ulteriormente aggravato dalle manovre dell’esercito egiziano.

(Fonti: MEMO e Quds Press).