Rompere il blocco per via aerea: un'idea dalla California

Betlemme -Maan. Un gruppo filo-palestinese che ha sede in California invierà un aereo carico di aiuti per la Striscia di Gaza, violando il blocco israeliano.

“Vogliamo inviare a Gaza un aereo, in aggiunta all'utilizzo della via marittima, senza sorvolare gli spazi aerei israeliano ed egiziano”, ha affermato Paul Larudee, un organizzatore del Free Palestine Movement che sponsorizza il volo.

Le autorità di Gaza sostengono l'iniziativa e stanno lavorando per garantire un luogo atto all'atterraggio, ha aggiunto Larudee. Infatti, l'aeroporto internazionale di Gaza “Yaser Arafat”, oggi distrutto, non è neppure da prendere in considerazione.

Nel frattempo, i responsabili del Free Palestine Movement cercheranno un aereo adatto per decolli ed atterraggi su piste non proprio perfette, come quelli utilizzati in Alaska ed in altri luoghi che non offrono condizioni ottimali per questo tipo di operazioni.

Il progetto è quello di mandare un aereo leggero carico di materiale entro la primavera del 2011, dopo il prossimo viaggio via mare.

“Rompere il blocco per via aerea può essere più fattibile che via mare. Un aereo, infatti, non può essere abbordato in volo, ed un aereo adatto può atterrare quasi dappertutto a Gaza”, riporta una dichiarazione dell'organizzazione pubblicata sul suo sito.

A maggio, commando israeliani hanno assaltato in acque internazionali, al largo di Gaza, una flotta di sei navi cariche di aiuti umanitari. Nove cittadini turchi, compreso uno che aveva anche la cittadinanza statunitense, sono stati uccisi nell'operazione. Israele ha sostenuto che i suoi soldati erano stati oggetto di colpi d'arma da fuoco da parte degli attivisti, il che viene smentito anche dal Free Gaza Movement.

Il blocco israeliano su Gaza, che si protrae da anni, viene rafforzato anche dall'Egitto. Israele afferma che l'assedio previene l'afflusso di armi nell'enclave costiera, ma i palestinesi, l'ONU e vari gruppi in difesa dei diritti umani ribadiscono che l'assedio rappresenta una punizione collettiva contro la popolazione civile, oltre che contro Hamas.

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