Rouhani: l’Iran sta facendo di tutto per scongiurare l’attacco contro la Siria

PressTv.  Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha affermato che Teheran non risparmia sforzi per evitare un attacco militare contro la Siria, avvertendo delle conseguenze di un intervento militare straniero nella regione.

“Nel corso delle ultime due settimane, l’amministrazione ha utilizzato tutti i mezzi per prevenire una guerra”, ha affermato Rouhani martedì. I messaggi sono stati inviati ad alcune potenze e il ministero degli Esteri si sta consultando con un certo numero di paesi”, ha aggiunto il presidente iraniano.

Nel corso di una visita in Russia, il vice ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdullahian ha incontrato il suo omologo russo Michael Bugdanov, lunedì, nell’ambito della recente retorica di guerra contro la Siria.

Durante il suo viaggio in Iraq, domenica, il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha anche discusso della crisi in corso in Siria.

Rouhani ha aggiunto che i guerrafondai e i loro amici nella regione subiranno il peggio, se sarà imposta una guerra al popolo della Siria.

“La Siria è particolarmente importante per l’Iran, perché è un membro del fronte di resistenza [anti- israeliano]”, ha detto Rouhani.

Il capo esecutivo iraniano ha anche citato il voto del Parlamento britannico contro l’intervento militare in Siria, il 29 agosto, e i sondaggi di opinione effettuati da varie organizzazioni in diversi paesi, come prova che l’opinione pubblica mondiale si oppone alla guerra.

“Anche il Parlamento della Gran Bretagna, che è il più stretto alleato degli Stati Uniti, ha votato contro la guerra”, ha aggiunto Rouhani.

Mentre il governo britannico aveva in primo luogo cercato una seconda votazione in parlamento, sono escluse altre votazioni come quella del 2 settembre, in quanto il governo “non ha assolutamente intenzione di tornare a rivolgersi al Parlamento”.

La retorica di guerra contro la Siria ha preso slancio il 21 agosto, quando i militanti che operano all’interno del paese mediorientale e l’opposizione appoggiata da stranieri hanno affermato che oltre un migliaio di persone erano state uccise in un attacco chimico delle forze governative alla periferia di Damasco.

Il governo siriano ha respinto categoricamente l’accusa come parte di un complotto per l’intervento militare straniero.

Traduzione a cura di Edy Meroli