Rubio li definisce “pazzi” – gli Stati Uniti annullano 300 visti per studenti a causa delle proteste a Gaza

Washington – The Palestine Chronicle. Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha confermato la revoca di 300 visti per studenti, mirati a coloro che erano coinvolti nelle proteste pro-Gaza, nel contesto di una più ampia repressione dell’attivismo pro-palestinese nelle università statunitensi.

Il Segretario di Stato degli USA Marco Rubio ha annunciato giovedì che almeno 300 studenti stranieri hanno avuto i loro visti revocati come parte della repressione dell’immigrazione dell’amministrazione Trump, un numero molto più alto di quanto si sapesse in precedenza.

Rubio lo ha confermato durante una conferenza stampa in Guyana, quando gli è stato chiesto di commentare i resoconti di Axios.

“Forse di più, potrebbero essere più di 300 a questo punto”, ha detto Rubio, aggiungendo che spera che il numero sia ancora più alto.

“Lo facciamo ogni giorno. Ogni volta che trovo uno di questi lunatici, gli tolgo il visto”, ha aggiunto. “Spero che a un certo punto finiamo perché ci siamo sbarazzati di tutti loro, ma cerchiamo ogni giorno questi lunatici che stanno distruggendo le cose”.

Axios aveva precedentemente riferito che l’amministrazione Trump aveva revocato i visti di 300 studenti stranieri, con i funzionari che stavano anche considerando di impedire alle università che hanno troppi studenti stranieri “pro-Hamas” di ammettere studenti internazionali.

La repressione è stata particolarmente evidente in università come la Columbia University, la Tufts University e la University of Alabama, dove le proteste a sostegno della Palestina e per chiedere la fine del genocidio israeliano sono aumentate.

Le azioni dell’amministrazione si sono persino estese ai residenti legali permanenti, come Mahmoud Khalil, titolare di green-card.

In risposta a queste azioni, la senatrice statunitense Elizabeth Warren ha criticato la repressione, descrivendola come un tentativo preoccupante di limitare le libertà civili.

Ha espresso preoccupazione per l’attacco sproporzionato agli studenti con status legale, osservando che questi vengono espulsi dalle loro comunità senza seguire il giusto processo.

Warren ha definito le azioni un assalto alle libertà fondamentali garantite dalla Costituzione degli Stati Uniti e ha criticato l’amministrazione Trump per il suo approccio nei confronti degli attivisti filo-palestinesi in contesti accademici.

L’arresto della studentessa turca.

Questo sviluppo segue l’arresto della studentessa di dottorato turca Rumeysa Ozturk, una dottoressa di 30 anni alla Tufts University, che è stata trattenuta da agenti dell’immigrazione statunitensi mascherati nel Massachusetts.

Ozturk, in possesso di uno status F-1 valido come studentessa, stava andando a incontrare degli amici, di sera, per rompere il digiuno del Ramadan quando è stata arrestata dagli agenti del DHS. Il suo avvocato, Mahsa Khanbabai, ha confermato in una dichiarazione che inizialmente non si sapeva dove si trovasse, e ciò ha spinto ad azioni legali per impedirne il trasferimento fuori dallo stato.

Il DHS ha giustificato la detenzione di Ozturk sostenendo che era coinvolta in attività a sostegno di Hamas. Ozturk è co-autrice di un editoriale nel 2024 in cui chiedeva alla Tufts University di disinvestire dalle aziende con legami con Israele, una posizione che è stata segnalata da gruppi come Canary Mission, che prende di mira studenti e attivisti filo-palestinesi.

Il suo caso è diventato emblematico di una più ampia repressione degli attivisti pro-palestinesi nelle università statunitensi, tra cui altri casi degni di nota come quello di Mahmoud Khalil, laureato alla Columbia University, e del ricercatore della Georgetown University Badar Khan Suri.

La stessa Tufts University ha risposto all’arresto di Ozturk affermando di non essere a conoscenza dell’incidente, sottolineando che l’università non ha condiviso alcuna informazione con le autorità federali. Il presidente dell’università, Sunil Kumar, ha confermato che lo status di visto di Ozturk era stato revocato, sebbene l’istituzione rimanesse incerta sui dettagli specifici.

In seguito, sono scoppiate proteste alla Tufts University, dove migliaia di persone si sono radunate a sostegno di Ozturk, chiedendone l’immediato rilascio.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.