Il Cairo – InfoPal. Mohammed Sabih, responsabile della Lega Araba per gli Affari palestinesi e per le terre arabe occupate, ha chiesto a gran voce di assumere una posizione comune contro i crimini israeliani, con particolare riferimento a quelli commessi durante la vasta offensiva contro la Striscia di Gaza, “Piombo fuso“, a fine 2008.
Rivolgendosi ai media, al Cairo, Sabih ha espresso soddisfazione per il trasferimento al Consiglio per i diritti umani Onu del Rapporto Goldstone, relazione stilata dall'omonimo giudice sudafricano sulle atrocità commesse da Israele contro Gaza, nel quale si raccomanda l'avvio di procedimenti giudiziari atti a ricercare e a punire i responsabili.
“Uno sviluppo del tutto positivo”, secondo le parole di Sabih, l'avvenuto coordinamento della missione della Lega Araba a Ginevra con la rappresentanza dell'Autorità palestinese (Anp).
Al rapporto Goldstone si sono aggiunte anche le denunce delle famiglie 'Abdo Rabbo, ad-Daya e as-Samouni. Quest'ultima perse 27 membri.
Civili disarmati e bambini furono presi di mira deliberatamente da Israele, che intenzionalmente bombardò anche scuole, moschee e il quartiere generale delle Nazioni Unite.
Infine, Sabih non ha risparmiato critiche verso le posizioni statunitensi “dirette a proteggere gli aggressori israeliani e, in sede Onu, impegnati a far 'cadere in prescrizione' un importante documento come il rapporto Goldstone, le cui raccomandazioni rappresentano una garanzia perché si conducano davanti al tribunale penale internazionale i responsabili di quei crimini contro il popolo palestinese e contro l'umanità tutta”.