Sale a 104 morti e oltre 1000 feriti il bilancio della mattanza israeliana contro la Striscia di Gaza

Gaza – InfoPal. Ancora bombe sulla Striscia di Gaza. I ministri degli esteri arabi, come prevedibile, hanno ammesso il proprio fallimento  nel fermare la mano di Israele. D’altronde, sarebbe “bastato” chiudere i rubinetti del petrolio per qualche tempo allo stato sionista, e gli F16 e i droni sarebbe partiti a retrocarica, come gli aeroplanini dei bambini di Gaza, bruciati dai missili. Ma le petromonarchie del Golfo, prodighe di parole, abbracci e donazioni ai “poveri gazawi” sono sorde quando si tratta di business.

Inutile aspettarsi qualcosa dall’Occidente e dalla evanescente “comunità internazionale”: la Israeli lobby domina sovrana su media, banche, parlamenti e altro ancora.

Quindi lo stato più canaglia e impunito del mondo ha mano libera per fare a pezzi famiglie – per gli 11 membri della famiglia ad-Dalu uccisi domenica 18, si giustifica parlando di “effetto collaterale” non voluto – e continua la mattanza, sganciando bombe di distruzione di massa.

Nuovi attacchi

Nel pomeriggio di lunedì 19 novembre, un attacco aereo si è abbattuto su “al-Shuruq building”, un palazzo che ospita diversi media internazionali, nella città di Gaza, uccidendo Ramiz Harb, un leader delle brigate al-Quds, ala militare del Jihad islamico, e ferendo altre tre persone, tra cui un cameraman di Al-Arabiya TV e uno di Huna Al-Quds.

Un attacco contro il quartiere di al-Zaytun, sempre a Gaza, ha ferito una ragazza, e un altro contro Sheikh Radwan ha provocato il ferimento di un uomo.

Un bombardamento ha colpito il campo profughi di al-Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale, uccidendo Ayed Radi e Amir Al-Malahi.

Altre bombe sono cadute su Khan Younis, nel sud della Striscia.

 

In serata, nuovi bombardamenti hanno ucciso e ferito altri palestinesi.

Altri campi profughi sono stati colpiti dall’aviazione sionista: tre persone sono rimaste uccise.

Nel campo di al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale, sono stati uccisi Arkan Abu Kimayel e Ibrahim al-Hawajri, membri delle brigate Salah al-Din, ala militare dei Comitati di resistenza popolare.

Nel campo di al-Nuseirat, aerei da guerra hanno preso di mira due persone che stavano camminando a piedi, uccidendoli all’istante. Fonti mediche hanno riferito che i corpi sono stati portati all’ospedale di Martiri di al-Aqsa di Deir al-Balah a brandelli.

In un’area agricola dello stesso campo è stato ucciso Muhammad Zeidan, un disabile.

A Jabaliya e Gaza sono stati feriti 10 palestinesi, tra cui una donna incinta.

Il totale dei morti odierni è di 31, molti dei quali donne e bambini.

Il bilancio di sei giorni di guerra su Gaza è di 104 morti e oltre 1000 feriti.