Beirut. Il ministro della Salute libanese Firas Al-Abyad ha affermato che il bilancio delle vittime delle esplosioni dei dispositivi di comunicazione wireless degli ultimi due giorni ha raggiunto quota 37, con migliaia di feriti. Il primo ministro Najib Mikati ha invitato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ad assumere una posizione ferma contro la guerra tecnologica condotta da Israele contro il Libano.
La fonte è una dichiarazione stampa di Al-Abyad nella capitale, Beirut, giovedì in risposta alle esplosioni avvenute martedì e mercoledì che hanno coinvolto dispositivi di comunicazione “pager” e “Icom” in varie regioni del Libano.
Il ministro libanese ha riferito che il numero di vittime delle esplosioni dei dispositivi di comunicazione wireless, mercoledì, è salito a 25, con 608 feriti, di cui 61 in condizioni critiche.
Ha osservato che decine di medici hanno trascorso la notte precedente in sale operatorie.
Il ministro ha sottolineato che le esplosioni hanno rivelato un aspetto positivo: la solidarietà del popolo libanese in diverse regioni in risposta all’evento.
Ha anche menzionato che ci sono iniziative guidate da Paesi arabi per fornire servizi medici al Libano, esprimendo il suo apprezzamento per questo supporto.
Da parte sua, il primo ministro libanese Najib Mikati ha esortato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che dovrebbe riunirsi oggi, venerdì, per discutere delle esplosioni che hanno interessato i dispositivi di comunicazione utilizzati da Hezbollah, ad assumere una posizione ferma per fermare la guerra tecnologica condotta da Israele contro il Libano.
Mikati ha sottolineato in una dichiarazione la necessità che il Consiglio di sicurezza assuma una posizione decisa per fermare l’aggressione israeliana contro il Libano e la guerra tecnologica condotta contro il Paese, che ha causato la morte di centinaia di cittadini e il ferimento di migliaia di altri.
Oggi, Hezbollah ha annunciato che 20 dei suoi membri sono stati uccisi a causa di una serie di esplosioni avvenute mercoledì che hanno interessato i dispositivi wireless Icom in diverse regioni del Libano.
Le esplosioni hanno fatto seguito a un attacco simile, martedì, che ha preso di mira i dispositivi di comunicazione cercapersone, causando la morte di 12 libanesi, tra cui civili, e il ferimento di circa 2.800, di cui 300 sono in condizioni critiche.
Le indagini preliminari di Hezbollah hanno rivelato la presenza di esplosivi nascosti nelle batterie dei dispositivi, non rilevati dalla dogana e dalla loro stessa sicurezza, secondo fonti esclusive di Quds News Network.
(Fonti: PIC, Quds Press, Quds News).