Salfit, coloni sionisti appiccano il fuoco a una moschea

Images_News_2013_wlmsq_300_0Pal.info. Omar Fares, chiamato Abu Bachar, lavora al servizio della moschea Ali Ben Abi Taleb, nel villaggio di Dir Astiya, a ovest della città di Silfit. Mercoledì 15 gennaio 2014 si è svegliato presto al mattino per preparare la moschea prima della preghiera dell’alba. Ancor prima di raggiungere la moschea ha sentito un forte odore di bruciato in tutto il quartiere. Essendosi preoccupato, ha affrettato il passo. Al suo arrivo, ha visto il fuoco divorare l’entrata principale della moschea.

L’incendio nel dettaglio

Abu Bachar non ha potuto far altro che gridare e chiedere aiuto. Per fortuna gli abitanti del quartiere sono arrivati in fretta per spegnere il fuoco e salvare la moschea, ha raccontato.

All’entrata della moschea, Abu Bachar ha notato queste parole scritte in ebraico: “E’ per vendicare Qasra”.

I coloni sionisti si sono intrufolati nel quartiere, per commettere il loro crimine contro il luogo sacro, nel momento in cui la gente stava dormendo. La strada con deviazione ha facilitato il loro attacco. Non si sono neanche preoccupati nel lasciare alcune scritte che indicano il loro passaggio e il loro crimine, sapendo di poter approfittare dell’impunità. E questo atto non è il primo. E’ la seconda volta che una delle moschee del villaggio viene incendiata e questo è solo un esempio, come conferma Ayoub Abu Hidjla, capo della municipalità del villaggio.

Ghassan Daghlas, responsabile del dossier sulla colonizzazione del Nord della Cisgiordania, conferma il fatto che un gruppo di coloni sionisti hanno messo a fuoco, alle tre del mattino, l’entrata della moschea Ali Ben Abi Taleb e che gli abitanti del quartiere sono riusciti a fermare il fuoco e a limitare i danni.

Egli sottolinea che i coloni sionisti hanno lasciato dietro di essi cinque slogan di vendetta contro gli Arabi, soprattutto in seguito agli avvenimenti del villaggio di Qasra.

“Pagare il prezzo”

Gli incendiari criminali sono membri del gruppo estremista sionista “Pagare il prezzo”. Il fuoco ha divorato una parte dello spazio all’esterno, il tappeto esterno ed alcune colonne di legno. Fortunatamente, gli abitanti si sono adoperati per estinguere l’incendio.

I coloni criminali, prima di andarsene, hanno lasciato degli slogan contro l’Islam ed alcuni insulti in ebraico, oltre ad una firma: “I gruppi della vendetta di Qasra”.

Un villaggio sotto tiro

Da parte sua, Khaled Maali, militante contro la colonizzazione, pone l’attenzione sul fatto che il villaggio di Dir Astiya è circondato ad est e sud da due strade di deviazione create a servizio dei coloni sionisti, a fianco della moschea Ali Ben Abi Taleb.

Egli sottolinea inoltre che le autorità dell’occupazione sionista hanno chiuso le entrate del villaggio, che i coloni approfittano non solo di una impunità criminale ma anche di una protezione da parte dei militari dell’occupazione sionista, che i coloni attaccano le moschee nel momento in cui la gente sono ancora a dormire; l’incendio della moschea Ali Ben Abi Taleb ne è la prova.

Inoltre, aggiunge, le sette colonie sioniste attorno al villaggio rendono facili questi attacchi ed aggressioni criminali.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi