Sami Abu Zuhra: "Le accuse del governo giordano su Hamas sono totalmente false".

Da www.aljazeera.net

Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhra, ha descritto come totalmente false le accuse giordane secondo cui il gruppo palestinese starebbe complottando per colpire i dirigenti giordani e gli interessi vitali nel paese.

Dal canto suo, Hamas ha accusato Amman di coinvolgimento in un complotto regionale per forzare il governo palestinese eletto a cambiare posizione politica. 

La Giordania aveva precedentemente affermato che un gruppo di combattenti di Hamas, arrestati la settimana scorsa, erano in procinto di sferrare attacchi all’interno del regno su ordine del gruppo palestinese con base in Siria.

La  scorsa settimana, la Giordania aveva affermato che i lancia-razzi e gli esplosivi sequestrati a Hamas erano stati contrabbandati dalla Siria, dove vive la leadership in esilio del movimento islamico.

La Giordania, alleata degli Usa, negli anni ha accusato i gruppi radicali palestinesi

con base a Damasco di opporsi alla pace in Medio Oriente e di orchestrare attacchi dentro il regno o di cercare di contrabbandare armi per sferrare colpi contro Israele dal territorio giordano.  

Un dirigente della sicurezza ha dichiarato all’agenzia Reuters che sebbene ci sia la preoccupazione che attivisti e armi siano arrivati dalla Siria, non ci sono prove che Damasco abbia incoraggiato tali azioni.  

I leader di Hamas, negli anni, hanno avuto relazioni dure con Amman, che nel 1994 ha siglato un trattato di pace con Israele e ha forti rapporti di collaborazione nella sicurezza con i vicini occidentali.

I dirigenti giordani, privatamente, appoggiano gli sforzi Usa di isolare a livello diplomatico e finanziario il governo Hamas.

Hamas ha un largo seguito nei campi profughi lungo la Giordania, il paese che dà ospitalità alla maggior parte dei rifugiati palestinesi.

E’ notizia di questi giorni che 55 palestinesi provenienti dall’Iraq si trovano attualmente accampati ai confini con la Giordania e hanno chiesto alle autorità giordane il permesso di entrare nel campo profughi di al-Ruwaishid. Le loro condizioni di vita sono misere, in particolare quella dei bambini. Le guardie di frontiera irachene hanno minacciato di spingere i palestinesi nel deserto se non ritorneranno nelle loro case. 

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