Samih el Kassem: "Il nemico del sole".

Cara/o amica/o,

ricorre oggi 15 maggio, il 58° anniversario della Nakba palestinese (la catastrofe), a seguito della creazione dello Stato di Israele.
La decisione dell’impero brittanico e dell’occidente in generale, ha risolto il problema di un popolo, perseguitato ed assassinato dai nazi-fascisti (quello ebraico), creando il problema di un altro popolo (quello palestinese) da quel momento altrettanto perseguitato ed assassinato dalle vittime di ieri. Le conseguenze sono state drammatiche: migliaia di morti, più di 250 villaggi rasi al suolo e più di 800.000 palestinesi furono costretti a lasciare le loro case e le loro terre con la forza delle armi e dei massacri per rifugiarsi nei paesi limitrofi: Libano, Siria, Giordania, Iraq, ecc… (oggi sono più di 4 milioni coloro che vivono nei campi profughi, senza alcun diritto).
Centinaia le risoluzioni dell’ONU che non sono mai state rispettate ed applicate rimanendo inchiostro sulla carta per il rifiuto israeliano coperto dal silenzio e dalla complicità occidentale. Il popolo palestinese continua a soffrire e patire la terribile occupazione e repressione militare israeliana, la fame e le malattie.
Il quartetto (ONU,USA,UE e Russia), anzichè mettere fine alla feroce occupazione israeliana, bloccare la costruzione del Muro dell’apartheid e della vergona, far cessare le continue incursioni e bombadamenti (ieri 7 morti a Jenin in Cisgiordania) e riprendere a negoziare per due Stati per due popoli, si è trasformato ultimamente in amministratore delle somme e degli aiuti necessari per non affamare e punire il popolo palestinese, a seguito deile sue scelte democratiche.
La cupola dei vari Pera, Ferrara, Lerner, Mentana, Mimun e Furio Colombo quasi è riuscita a far passar il messaggio, "chi è solidale con i palestinesi, appoggia il terrorismo e chi critica minimamente Israele è un antisemita", ed ecco che tutti sono lì ad assistere, nell’indifferenza e nel silenzio complice alla tragedia palestinese
Non è mai accaduto nella storia umana, che l’aggressore e l’occupante viene premiato, mentre la vittima e l’occupato viene punito e penalizzato
da chi, dovrebbe difendere i valori della civiltà, della legalità e della giustizia.
Il popolo palestinese ha bisogno aiuto, di solidarietà, di pace, di libertà e di una vita dignitosa come tutti gli altri popoli del mondo, ma ancor di più di giustizia sulla base dell’applicazione delle risoluzioni dell’ONU e il rispetto della legalità internazionale.
In questa occasione allego l’articolo del Presidente Carter e la poesia del poeta "israeliano" palestinese con la speranza che la pace regni nella martoriata Terra Santa di Palestina al più presto.
Un saluto cordiale e un augrurio di pace e serenità a tutti.

Dr. Yousef Salman
Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia

cell. 3479013013

www.PalestineRCS.org
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Autore: Samih el Kassem
Titolo:
Il nemico del sole

Perderò, forse, lo stipendio,
come tu lo desideri;
sarò costretto a vendere abito e materasso;
farò, forse, il portatore di pietre;
il facchino,
lo zappino di strada
oppure l’operaio in una officina;
forse sarò anche costretto a cercare nei letami
per trovare un grano da mangiare;
o forse morirò nudo e affamato.
Ciò malgrado non mi rassegnerò mai a te,
o menico del sole!
Ma resisterò fino all’ultima goccia
di suange nelle mie vene.

Tu mi potresti rubare l’ultimo palmo di suolo;
saresti capace di dare alle prigioni
la mia giovane età;
di privarmi dell’eredità di mio nonno:
degli arredamenti, degli utensili casalinghi
e dei recipienti.
Saresti pure capace di dare al fuoco
le mie poesie ed i libri miei
ed ai cani la mia carne.
Saresti – come è vero – un incubo
sul cuore del nostro villaggio,
o nemico del sole!
Ciò malgrado, non mi rassegnerò mai a te
e, fino all’ultima goccia
di sangue nelle mie vene
resisterò!…

Potresti spegnermi la luce che m’illumina la notte
e privarmi di un bacio di mia madre;
i ragazzi vostri sarebbero capaci di insultare
il mio popolo e mio padre;
qualche vigliacco di voi sarebbe capace di
falsificare pure la mia storia;
Tu stesso potresti privare i figli miei
di un abito di festa;
saresti capace di ingannare,
con falso volto,
gli amici miei,
crocifiggermi i giorni su una visione umiliante,
o nemico del sole!
Ciò malgrado, non mi rassegnerò mai a te
e, fino all’ultima goccia di sangue nelle mie vene
resisterò!…

O nemico del sole!
Nel porto vedo degli ornamenti,
dei segni di gioia;
sento delle voci allegre
e degli applausi entusiasti
che infuocano d’allegria la gola;
e nell’orrizonte vedo una vela
che sfida il vento e le onde
sormontando con fiducia i pericoli!

Questo è il ritorno di Ulisse
dal mare dello smarrimento.
Questo è il ritorno del sole
E dell’uomo espatriato!…
Per gli occhi di lui e della amata terra
giuro di non rassegnarmi mai a te
e fino all’ultima goccia di sangue nelle vene,
resisterò,
resisterò,
resisterò!…

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