Sapevate che militari italiani sono di stanza a Hebron dal 1997?

Parallelo Palestina

Il motivo per cui sono stati stanziati sta nel volere convincere i palestinesi che il mondo sa quello che sta succedendo e che non importa niente a nessuno.

Missione denominata Temporary International Presence in Hebron (TIPH2).

Nel gennaio del 1997 il Governo israeliano e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina firmarono l’accordo sulla «presenza temporanea internazionale nella città di Hebron».

Li hanno incontrati:

*PP:*

Li ho incontrati per caso a Hebron allo stadio, e gli ho chiesto cosa facessero. “Siamo osservatori” è stata la loro risposta “il nostro obbiettivo è osservare la situazione e scrivere dei report in lingua italiana e inglese che riportano i fatti a cadenza fissa e a cui attingono poi enti internazionali (ONU?) per monitorare la
situazione da fonti imparziali”. In realtà la loro presenza dovrebbe proteggere i “entrambe le parti”. Inutile dire che a Hebron la loro utilità non è esattamente quella che dovrebbe essere, visto gli avvenimenti quotidiani.

*Ugo Giannangeli:*

L’ultima volta che sono stato ad Hebron anni fa ho parlato con un pezzo grosso del contingente italiano (maggiore o colonnello, non ricordo). Mi ha detto chiaramente che gli era stato ordinato di non
fare nulla, di non intromettersi. E questo loro facevano, usi come sono a “obbedir tacendo”. Non sapevo che questo non fare ci costa 9 milioni.

*FM:*

Ho incontrato i carabinieri del TIPH (Temporary International Presence in Hebron) un paio di anni fa, visitando la loro sede assieme ad una delegazione di SEL, e ci hanno portato a fare un giro tra zona A e
zona B. In confidenza ci hanno rivelato la loro grande frustrazione, visto che loro preparano report sulle violazioni dei diritti umani e la situazione della popolazione palestinese, ma a quanto credo di aver
capito o vengono bloccati dall’ambasciata italiana o arrivano alla Farnesina e vengono “ignorati”. Il “tappo” potrebbe essere personale della Farnesina messo a suo tempo da Terzi di Sant’Agata.

——————————————————————————————

I parlamentari dell’intergruppo Palestina hanno presentato un’interrogazione su tale questione

Visto che la partecipazione italiana alla TIPH viene di volta in volta rifinanziata con il decreto missioni, si potrebbe sollecitare di nuovo i parlamentari a chiedere accesso ai rapporti sulle violazioni.

http://www.carabinieri.it/arma/oggi/missioni-all’estero/vol-ii-1936—2001/parte-ii/1994-e-1997/tiph
http://www.carabinieri.it/arma/oggi/missioni-all%27estero/vol-ii-1936—2001/parte-ii/1994-e-1997/tiph

http://www.governo.it/sites/governo.it/files/79453-10509.pdf

INTERROGAZIONE SUL TIPH2

C.4/11521 http://parlamento17.openpolis.it/singolo_atto/58454

con la risoluzione dell’Assemblea generale n. 181 del 29 novembre 1947 si è posto fine al mandato britannico sulla Palestina e, contestualmente, è stata sancita la nascita di due Stati…
http://parlamento17.openpolis.it/singolo_atto/58454

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11521 presentato da TIDEI Marietta testo di

*Sabato 19 dicembre 2015, seduta n. 540 *

TIDEI, PIAZZONI, IACONO, ROSTELLATO, BRUNO BOSSIO, PIRAS, QUARANTA,
RICCIATTI, DANIELE FARINA, MANFREDI, MANZI, ARLOTTI, FOSSATI,
FRAGOMELI, MINNUCCI, CARELLA, BRIGNONE, CARNEVALI, LAFORGIA, GIUDITTA
PINI, NICCHI, FRANCO BORDO, ZAN, PRINA, GALPERTI e PAOLO ROSSI.

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale,
al Ministro della difesa.
Per sapere – premesso che:

con la risoluzione dell’Assemblea generale n. 181 del 29 novembre
1947 si è posto fine al mandato britannico sulla Palestina e,
contestualmente, è stata sancita la nascita di due Stati
indipendenti, uno ebraico e uno arabo, oltre al regime internazionale
speciale per la città di Gerusalemme;

la suddetta risoluzione, nella parte II, ha definito i confini del
futuro Stato arabo. All’interno di essi era presente la città di
Hebron, una delle più importanti e grandi della Cisgiordania. Luogo
di straordinaria valenza religiosa, essendo una delle quattro città
sante del Talmud, la città santa di Hebron, tra le più antiche del
mondo con singolari tradizioni storiche e culturali, è un luogo di
pellegrinaggio per ebrei, cristiani e musulmani: qui è sepolto
Abramo, il padre fondatore delle tre più importanti religioni
monoteistiche;

oltre al grandissimo significato religioso, Hebron ha una vivacità
economica di non poco conto. Lo sviluppo delle attività economiche
nella città legate al settore dell’agricoltura, della produzione di
scarpe e pietre costituisce un elemento fondamentale per lo Stato
palestinese, per la sua crescita economica, sociale ed occupazionale.
Arrestare le opportunità di sviluppo significa arrestare il percorso
politico verso la pace tra i due popoli;

l’occupazione ebraica, nei territori palestinesi della Cisgiordania,
ed in particolare nella città di Hebron ha avuto il suo momento
iniziale a seguito del conflitto del 1967, meglio noto come la guerra
dei sei giorni. Da allora gli insediamenti ebraici sono cresciuti in
misura esponenziale e con essi è aumentata notevolmente la
conflittualità tra coloni ebrei e residenti palestinesi;

l’odio, la violenza e le aggressioni nella città di Hebron sono
culminati con il massacro, nel 1994, di 29 cittadini palestinesi e con
il ferimento di altri 60 da parte di un colono israeliano davanti alla
Tomba dei patriarchi. Temendo operazioni di rappresaglia, il Governo
israeliano ha adottato una serie di misure volte a proteggere i
coloni, rafforzando così la presenza militare nella città. Intere
aree limitrofe alle colonie sono state completamente interdette ai
palestinesi. Importanti strade e il mercato ortofrutticolo, i
principali centri di incontro e di commerci di Hebron, sono stati
chiusi, e centinaia di commercianti palestinesi sono stati sfrattati.
Quel massacro ha accentuato la presenza di cotoni all’interno della
città vecchia e l’espulsione di palestinesi con l’impossibilità per
quest’ultimi di viverci e lavorare rendendo la città vecchia di
Herbon una città vuota, spenta;

il massacro di Hebron ha determinato fratture a continui attriti tra
israeliani e palestinesi con preoccupanti interruzioni al processo di
pace. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con la risoluzione
del 18 marzo 1994, n. 904, oltre a condannare fortemente l’atto di
violenza e ad invitare il Governo israeliano, potenza occupante, a
continuare ad adottare misure, tra cui il sequestro delle armi per
evitare ulteriori atti di violenza sui civili palestinesi, ha chiesto
l’adozione di misure necessarie per garantire la sicurezza e la
protezione dei civili palestinesi nei territori occupati, tra cui la
realizzazione, nella città di Hebron di una presenza temporanea
internazionale, nel contesto del processo di pace;

sulla scorta della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite, rappresentanti dell’Organizzazione per la liberazione
della Palestina (OLP) e il Governo israeliano hanno sottoscritto un
accordo con il quale si stabiliva la realizzazione di una Temporary
International Presence in Hebron (TIPH), con il mandato di assistere e
promuovere la sicurezza, la stabilità e migliori condizioni di vita
nella città di Hebron. L’Italia, la Norvegia e la Danimarca sono
stati accettati dalle parti come osservatori. Tuttavia, la missione,
iniziata l’8 maggio del 1994, è durata soltanto tre mesi e, a causa
di divergenze e contrasti continui, le parti non sono riuscite a
trovare un accordo per estendere la durata del mandato della missione.
La presenza temporanea internazionale si è così ritirata da Hebron
nell’agosto del 1994;

il 28 settembre del 1995, nell’ambito del processo di pace, è stato
firmato un accordo interinale sulla Cisgiordania (West Bank) e sulla
Striscia di Gaza (Oslo II). L’Accordo prevede, oltre ad un
ridispiegato delle forze militari israeliane nella città di Hebron,
la realizzazione di una nuova presenza temporanea internazionale da
stabilirsi sempre ad Hebron, come la precedente; /

/*nel gennaio del 1997 il Governo israeliano e l’Organizzazione per la
liberazione della Palestina hanno firmato l’accordo sulla
«presenza temporanea internazionale nella città di Hebron»*.

La TIPH 2 è composta, oltre che *dall’Italia*, dalla *Norvegia* e
dalla *Danimarca*, Paesi già chiamati a far parte della TIPH, anche
dalla *Turchia*, dalla *Svizzera* e dalla *Svezia*;

relativamente alla copertura di alcune spese, opportunamente
individuate nell’Accordo, a carico dello Stato parte della missione,
l’Italia, per restare all’anno corrente, con i due decreti-legge di
proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia,
iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di
ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni
internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di
stabilizzazione (decreto-legge 18 febbraio 2015, n. 7, convertito,
con modificazioni dalla legge 17 aprile 2015 n. 43; e *decreto-legge
30 ottobre 2015, *n. 174 convertito, con modificazioni, dalla legge
n. 198 del 2015)* ha autorizzato la spesa complessiva di* *2.495.779
euro* per il finanziamento dell’impiego del personale militare in
attività di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi;

il paragrafo 7 dell’accordo con il quale è stata istituita la TIPH 2,
tuttora in vigore, prevede, inter alia, che ogni Paese parte della
missione elabora relazioni sulla situazione quotidiana, con specifico
riferimento al rispetto dei diritti umani. Sintesi delle suddette
relazioni possono essere trasmesse ai Governi dei rispettivi Paesi
partecipanti;

ai sensi decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con
modificazione, dalla legge 13 marzo 2008, n. 45, il Ministro degli
affari esteri e della cooperazione internazionale, entro il 31
dicembre di ogni anno, riferisce alle Commissioni parlamentari
competenti sulla situazione, i risultati e le prospettive delle
attività relative agli impegni italiani, militari e civili,
nell’ambito delle varie missioni sotto le varie egide: ONU, Unione
europea, NATO ed internazionale;

con riferimento alla missione oggetto del presente atto di sindacato
ispettivo nelle relazioni, e segnatamente nella relazione di cui al
Doc. LXXXII, n. 2, riferita all’anno 2013 e comunicata alla
presidenza del Senato in data 30 gennaio 2015, come in quella di cui
al Doc. LXX, n. 4 presentata dal Ministro degli affari esteri e
della cooperazione internazionale e predisposta congiuntamente con il
Ministro della difesa, ai sensi dell’articolo 14, comma 1, della legge
n. 231 del 2003, e trasmessa alla Presidenza della Camera in data 29
dicembre 2014 e riferita al periodo tra il 1o gennaio 2014 e il 30
giugno 2014, si procede con una descrizione della missione con
riferimento esclusivo alla natura della stessa, agli obiettivi che
essa si intende raggiungere, e all’impiego delle risorse nazionali
impegnate. Nulla invece si dice circa la situazione nella città di
Hebron, precipuamente sotto il profilo dei risultati raggiunti
relativamente al miglioramento delle condizioni di vita della
popolazione palestinese residente, al rispetto dei diritti umani e
civili, nonché alle prospettive di sviluppo socio-economico –:

se i Ministri interrogati non ritengano opportuno fornire dettagliati
elementi in ordine alla missione TIPH2, con particolare riferimento
alle violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella
città di Hebron. (4-11521)/

dove e quando per la Palestina

EVENTI <https://sites.google.com/site/parallelopalestina/2013>
<https://sites.google.com/site/parallelopalestina/2013>
*- MILANO
**https://sites.google.com/site/parallelopalestina/calendario-2016*
<https://sites.google.com/site/parallelopalestina/calendario-2016>

EVENTI
*-ITALIA**http://www.palestinarossa.it/?q=it/event/2015/08/04/month
<http://www.palestinarossa.it/?q=event-created>
*

APPELLI <https://sites.google.com/site/parallelopalestina/firma>
<https://sites.google.com/site/parallelopalestina/firma>
*https://sites.google.com/site/parallelopalestina/firma*
<https://sites.google.com/site/parallelopalestina/firma>

VIAGGI <https://sites.google.com/site/parallelopalestina/dove>
<https://sites.google.com/site/parallelopalestina/dove>
*https://sites.google.com/site/parallelopalestina/dove*
<https://sites.google.com/site/parallelopalestina/dove>

https://www.change.org/p/we-call-on-the-president-of-the-un-security-council-to-pass-a-resolution-urging-all-members-to-impose-economic-and-political-sanctions-on-israel-until-it-lifts-the-siege
*

Appello al Presidente del **Consiglio di **Sicurezza delle **NU**
affinché appoggi la risolutione che impone **sanzioni **economiche e
politiche ad Israele finché l’assedio non sarà tolto.*