Sayyed Khamenei: l’Operazione Ciclone di al-Aqsa/al-Aqsa Flood non può essere spenta

Gerusalemme – Al – Mayadeen. La Guida della Rivoluzione Islamica e della Repubblica Islamica in Iran, Sayyed Ali Khamenei, ha sottolineato che l’Operazione Ciclone di al-Aqsa/al-Aqsa Flood non può essere spenta, evidenziando che l’entità di occupazione israeliana è destinata alla fine.

Da parte sua, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha sottolineato che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato costretto a chiedere un cessate il fuoco dopo aver subito pesanti perdite nel sud del Libano, nonostante il pieno appoggio degli Stati Uniti.

In un altro post su X, Araghchi ha sottolineato che Hezbollah “ha infranto ancora una volta il mito dell’invincibilità di Israele”, sottolineando che l’occupazione dovrà accettare la sconfitta anche a Gaza.

Per quanto riguarda l’accordo di cessate il fuoco, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha annunciato che l’Iran ha accolto con favore la cessazione dell’aggressione israeliana contro il Libano, ribadendo il suo fermo sostegno al governo, al popolo e alla Resistenza libanese.

Baghaei ha sottolineato l’impegno dell’Iran per la pace nella regione e ha evidenziato gli sforzi diplomatici in corso per fermare le ostilità a Gaza e in Libano negli ultimi 14 mesi, che hanno ucciso decine di migliaia di persone e causato una diffusa distruzione di infrastrutture vitali.

“Il risultato dei guerrafondai e dei crimini commessi dal regime sionista, pienamente sostenuto dagli Stati Uniti e da alcuni governi europei, è il martirio di 60 mila innocenti, il ferimento di 120 mila persone e lo sfollamento di oltre 3,5 milioni di persone oppresse in Palestina e in Libano”, ha dichiarato Baghaei.

Baghaei ha richiamato l’attenzione sulle azioni legali internazionali contro “Israele”, tra cui gli ordini temporanei della Corte Internazionale di Giustizia per prevenire il genocidio e un mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità.

Ha sottolineato la richiesta globale di giustizia, affermando: “L’opinione pubblica mondiale ha chiesto la fine della guerra e del genocidio, negli ultimi 14 mesi. Oggi attendono il processo e la punizione dei responsabili del regime di occupazione”.

Il funzionario iraniano ha esortato la comunità internazionale ad adempiere alle proprie responsabilità nel mantenere la pace e la stabilità in Asia occidentale e ad esercitare una pressione efficace sull’occupazione israeliana affinché cessi le sue azioni militari a Gaza.

“Ora basta a Gaza”, dice Haaretz dopo il cessate il fuoco in Libano.

Dopo oltre un anno di guerra, i combattimenti ai confini settentrionali della Palestina occupata stanno volgendo al termine grazie a un accordo di cessate il fuoco mediato tra il Libano e l’occupazione israeliana. L’accordo, ha sottolineato Haaretz, rispecchia il quadro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1701 raggiunto alla fine della guerra del luglio 2006.

L’accordo prevede che l’esercito israeliano si ritiri gradualmente dal Libano meridionale, mentre Hezbollah abbandona le aree a sud del fiume Litani e l’esercito libanese assume il controllo della regione.

Gli esponenti dell’opposizione israeliana si sono scatenati contro l’accordo. Benny Gantz, leader del Partito di Unità Nazionale, ha dichiarato: “Il ritiro delle forze ora, insieme alle dinamiche che creerà, renderà più difficile per noi e più facile per Hezbollah riorganizzarsi. Non dobbiamo accontentarci di mezze misure o perdere l’opportunità di un accordo più forte che cambi radicalmente la situazione nel nord”.

Nel frattempo, altri hanno accolto con favore l’accordo come un passo avanti per consentire ai coloni israeliani sfollati di tornare e iniziare a ricostruire nel nord della Palestina occupata. Tuttavia, i critici sostengono che la leadership israeliana, compreso il primo ministro Benjamin Netanyahu, storicamente non è riuscita a far rispettare la Risoluzione 1701 e a prevenire l’accumulo militare.

Sebbene l’accordo sul fronte settentrionale possa separare le parti, rimangono le preoccupazioni per la guerra in corso a Gaza, ha dichiarato Haaretz. “L’esercito israeliano ha raggiunto un obiettivo significativo impedendo la strategia dell’unità dei fronti perseguita da Iran e Hezbollah, eppure il conflitto meridionale continua a devastare Gaza”.

Il giornale israeliano ha sottolineato la questione dei prigionieri israeliani imprigionati a Gaza, 101 dei quali, ha sottolineato più volte Hamas, rischiano di perdere la vita da un momento all’altro a causa dell’aggressione israeliana.

Il gruppo della Resistenza ha recentemente diffuso un filmato che mostra il corpo di un prigioniero israeliano che, a suo dire, è “una nuova vittima di Netanyahu e [del Capo di Stato Maggiore delle forze di occupazione israeliane Herzi] Halevi”.

Traduzione per InfoPal di F.L.