Gerusalemme24 – Centinaia di bambini palestinesi vengono arrestati ogni anno dall’esercito e dalla polizia israeliana nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, nel cuore della notte e senza alcun preavviso, nonostante sia in vigore una procedura approvata dall’esercito israeliano nel 2021 che avrebbe dovuto porre fine a questa pratica.
Un gran numero di militari oppure agenti della polizia israeliana (a seconda che i bambini risiedano in Cisgiordania o a Gerusalemme Est) bussano alle porte delle case nelle prime ore del mattino, svegliando intere famiglie che assistono impotenti agli arresti.
In molti casi, questi arresti sono accompagnati da perquisizioni domiciliari e da atti di vandalismo su proprietà e beni personali, aggravando ancor più il trauma delle famiglie.
“Una soluzione estrema”.
Jessica Montell, direttore generale del centro HaMoked for the Defense of the Individual, racconta a Jerusalem24 che da anni riceve chiamate da parte di genitori palestinesi i cui figli sono stati portati via nel cuore della notte.
L’ONG ha cercato di porre fine a questa pratica, che secondo Montell dovrebbe essere sempre “la soluzione estrema”, suggerendo a Israele di permettere ai bambini di presentarsi alle autorità per essere interrogati accompagnati dai genitori, invece che essere arrestati.
“Si dovrebbe irrompere nelle case delle famiglie quando tutte le altre misure meno invasive sono esaurite”, dice Montell. “Se si ha bisogno di portare un bambino per essere interrogato, ovviamente, si dovrebbe consegnare ai suoi genitori una convocazione perché lo accompagnino nel luogo indicato”.
Nel 2021 HaMoked ha presentato una prima petizione all’Alta Corte Israeliana e nell’agosto dello stesso anno l’esercito israeliano ha dichiarato che avrebbe evitato gli arresti notturni, convocando invece i bambini per gli interrogatori durante il giorno.
Tuttavia, un nuovo rapporto di HaMoked ha documentato che da quel momento niente è cambiato.
“Non vi è interesse a ridurre i danni ai bambini”.
In risposta alla petizione di HaMoked, Israele ha annunciato che sia l’esercito che la polizia hanno introdotto una procedura segreta riguardante “la convocazione di minori sospetti prima di effettuare un arresto pianificato”, che in teoria avrebbe dovuto porre fine agli arresti notturni chiamando i bambini a comparire davanti alle autorità durante il giorno.
“Quello che abbiamo constatato è che questa procedura non viene applicata affatto”, afferma Montell. “Ai militari non interessa la riduzione dei danni ai bambini palestinesi”.
Montell aggiunge che l’anno scorso HaMoked non ha registrato un solo caso di un bambino che abbia ricevuto una convocazione per essere interrogato. I genitori hanno scoperto che i loro figli erano ricercati per essere interrogati solo quando sono stati portati via nel cuore della notte.
HaMoked ha documentato, su richiesta dei genitori, 58 casi di bambini che hanno subito arresti notturni pianificati dalle loro case, soltanto tra maggio e ottobre 2022.
Montell spiega che i bambini arrivano al centro adibito agli interrogatori esausti, assonnati, a volte in pigiama o a piedi nudi, dopo aver subito violenze fisiche e verbali.
I periodi trascorsi nei centri variano da poche ore fino anche a quattro mesi.
“Questa è una violazione dei diritti dei bambini”, afferma Montell. “E ciò che abbiamo scoperto è che provoca un trauma a lungo termine per l’intera famiglia, e naturalmente per i bambini piccoli che assistono a questi episodi – e penso anche, come madre, che non si riescono a tenere al sicuro i propri figli neanche nella propria casa”.
HaMoked ha presentato una seconda petizione all’Alta Corte Israeliana nel 2022, la cui udienza è prevista per il prossimo marzo.
Più eccezioni che regole.
All’inizio del 2022, Israele ha fornito dati ufficiali sui mesi successivi all’entrata in vigore della nuova procedura segreta adottata per la convocazione. I dati non indicavano alcun cambiamento rreale per i bambini palestinesi rispetto ai periodi precedenti.
Oltre al fatto che l’esercito israeliano ha sostanzialmente ignorato la sua stessa procedura dell’agosto 2021, è difficile contrastarla anche perché si tratta di un documento segreto e HaMoked conosce solo il contenuto di un riassunto, non secretato, che è stato condiviso con loro per rispondere alla petizione presentata presso l’Alta Corte. “Non sappiamo cosa ci sia effettivamente scritto in esso”, dice Montell.
Il riassunto, tuttavia, elenca un gran numero di “eccezioni” per le quali si darà la precedenza all’arresto notturno piuttosto che alla convocazione diurna.
“Se un bambino è ricercato per essere interrogato dallo Shabak, non potrà essere convocato. Se occorre perquisire la casa, se vi è più di un sospetto, se il bambino è stato già condannato in passato, se è sospettato di un reato grave…”, elenca Montell. Spiega inoltre che il concetto di “reato grave” non è definito, e molte delle giustificazioni invocate per l’arresto potrebbero rientrare in questa categoria molto ampia.
“Quindi sembra che nella procedura ci siano più eccezioni che regole”.
I dati forniti dall’esercito israeliano all’inizio del 2022 mostrano che dei 34 bambini arrestati in base alla procedura, 28 sono stati arrestati di notte, mentre solo sei sono stati convocati di giorno.
Nel 2022 HaMoked non ha documentato nemmeno un caso nel quale i bambini siano stati convocati per essere interrogati.
Diritto militare contro diritto civile.
Ufficialmente la legge israeliana si applica a Gerusalemme Est, che Israele ha occupato nel 1967 e annesso ufficialmente nel 1980 con una azione non riconosciuta dalla comunità internazionale. I bambini palestinesi di Gerusalemme sarebbero quindi protetti dalla legge israeliana che dovrebbe impedire gli arresti notturni per i giovanissimi. “Ma la legge sui bambini prevede un’eccezione per i reati connessi alla sicurezza”, ribadisce Montell, “e anche in questo caso le eccezioni diventano la regola”.
La Cisgiordania occupata, invece, è governata dalla legge militare israeliana che prevede pochissime tutele per i diritti dei bambini palestinesi. Israele è anche l’unico stato al mondo a perseguire sistematicamente questi bambini nei tribunali militari.
Questo è in contrapposizione a quando accade per i coloni israeliani nella Cisgiordania occupata, che beneficiano invece del diritto civile israeliano.
“Quindi, ci sono due sistemi giuridici diversi: i Palestinesi sotto la legge militare e i coloni sotto la legge civile israeliana”, afferma Montell. “A Gerusalemme Est, teoricamente, i Palestinesi sono sotto la legge israeliana – ma vi è un’applicazione diseguale di questa legge, pertanto i bambini ebrei di Gerusalemme Est non vengono arrestati nel cuore della notte”.
Un’esperienza che mette a rischio la vita.
Hunaida Iseed, psicologa di Médecins du Monde Suisse-Palestine, spiega a Jerusalem24 che gli arresti notturni possono essere descritti come “un’esperienza che mette a rischio la vita di ogni membro della famiglia”.
Arresti notturni: Quale impatto psicologico sui bambini e sui familiari?
La reazione psicologica dei familiari dipende dall’aggressività durante l’arresto e dall’età di ciascun membro della famiglia. In base alla nostra esperienza, abbiamo scoperto che le reazioni dei bambini possono essere suddivise in due categorie principali. Le prime sono reazioni interne, come la paura del buio, l’ansia, l’insicurezza, i problemi di sonno, la disattenzione assieme ad altri problemi emotivi.
Il secondo tipo di reazioni sono esterne, come l’enuresi, l’iperattività, l’attaccamento alla madre e altri problemi comportamentali. Per quanto riguarda gli adolescenti, potrebbero diventare più nervosi e più arrabbiati e ciò potrebbe influire sull’appetito e sul sonno.
Inoltre, non possiamo trascurare il fatto che anche loro potrebbero sviluppare problemi emotivi e comportamentali, ma sono più orientati ad avere problemi interni, psicologici. Anche se dovrebbero essere la fonte di sicurezza e protezione dei bambini e adolescenti, purtroppo anche i genitori ne risentono. Si sentono spesso impotenti in quei momenti e diventano più ansiosi e iperprotettivi, in particolare le madri.
Tuttavia, è bene tenere presente che alcuni sintomi si manifestano immediatamente, mentre altri compaiono dopo settimane o mesi dall’incidente. L’intera famiglia potrebbe sviluppare strategie di negative nell’affrontare queste situazioni, ma il sostegno e la coesione familiare aiutano di solito a sopportare meglio questi incidenti.
Fonte: Médecins du Monde Suisse-Palestina a Gerusalemme24, 29 gennaio 2023
Acque sconosciute.
Il fatto che l’esercito abbia sostanzialmente ignorato la procedura che ha esso stesso approvato, potrebbe avere motivazioni più inquietanti rispetto a considerazioni puramente logistiche o di sicurezza, azzarda Montell.
“Siamo costretti a trarre conclusioni molto pratiche”, dice Montell, “in quanto sarebbe più logico che cercassero di evitare, soprattutto dal punto di vista militare, di inviare un enorme gruppo di soldati nel mezzo di una città palestinese o di un campo profughi”.
“Il fatto che, al contrario, insistano con questi arresti notturni ci porta a credere che il fatto di traumatizzare le comunità ne faccia parte [della procedura]”.
Con il nuovo governo di estrema destra guidato da Netanyahu, Montell non è sicura di cosa ci possa riservare il futuro, soprattutto per quanto riguarda la petizione di HaMoked.
“Oggi ci troviamo ancora in acque sconosciute” dice. “In questi giorni bisogna pensare: anche se [HaMoked] vincesse presso l’Alta Corte, la sentenza verrà accettata? Perché ora siamo nel mezzo di una battaglia condotta da un governo che è fortemente ostile allo stato di diritto e all’indipendenza della magistratura”.
“Quindi non sappiamo cosa prevedere, cosa decideranno i giudici nel nostro caso. Il nostro caso è molto importante, ma abbiamo visto che i giudici non sono sempre ricettivi nei confronti dei diritti umani dei Palestinesi, e [non sappiamo] se il Ministro della Difesa accetterà la decisione del giudice o del tribunale”.
Per saperne di più, ascoltate l’intervista completa su Wake Up Palestine.
Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi