Scambi di accuse tra Fatah e Hamas.

Durante una conferenza stampa svoltasi nella città di Gaza, il portavoce di Fatah, Abu Khoussa, ha dichiarato: "Siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità e a porre fine agli scontri interpalestinesi per proteggere il sangue dei membri di Fatah e Hamas, poiché ci troviamo nello stesso fronte contro l’occupazione israeliana. Abbiamo informato la delegazione egiziana della nostra iniziativa. Stiamo aspettando che il movimento di Hamas assuma la stessa posizione. Siamo pronti a terminare questo capitolo buio".

Da parte sua, le Forze Esecutive del ministero degli interni hanno dichiarato lo stato di emergenza.

In un comunicato stampa, le FE hanno dichiarato che "non staranno ferme" e che "difenderanno se stesse, i propri membri e il popolo palestinese". 

Hamas ha inoltre dichiarato che "l’annuncio del cessate il fuoco di Fatah è un tentativo per coprire i suoi crimini".

Sami Abu Zuhri, dirigente di Hamas, ha commentato: “Le dichiarazioni di Fatah serve a loro per apparire davanti all’informazione con la faccia di  chi vuole proteggere il sangue palestinese, mentre i loro membri proseguono con i loro crimini nelle vie di Gaza e a nord e sud della Striscia di Gaza”.

E ha aggiunto che le affermazioni di Abu Khusah sono una copertura dei loro crimini: “Mandano gli assassini nelle strade, poi compaiono davanti alle telecamere dicendo che vogliono la tregua”. E ha sottolineato che "questa doppia politica non può passare. Se Abu Khusah è sincero, allora perché ci sono ancora i blocchi delle forze preventive di Fatah nelle strade, e il sequestro del dott. Maher Ajjur, le torture di al-Dahduh?”.

 

"La nostra calma non durerà"

Zuhri  ha aggiunto: “Se Fatah è interessata alla tregua, allora non ha bisogno di una conferenza stampa. Dovrà fermare le uccisioni, se non lo fa, Hamas non potrà continuare a mantenere questa calma davanti a brutali crimini. Vi diciamo con chiarezza: pentitivi e consegnate gli assassini, altrimenti l’ora zero si avvicinerà. Non rimarremo con le mani in mano a guardare i figli di questa patria mentre vengono buttati giù dai palazzi, le case dei cittadini bruciate e le moschee attaccate”.

 

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