Scambio di detenuti ostacolato dal rifiuto di Netanyahu

Nasera – Infopal. Il giornale Haaretz ha rivelato nella sua edizione di oggi che lo scambio dei prigionieri tra il governo israeliano e il movimento di Resistenza islamica Hamas è attualmente impedito da 125 nomi di prigionieri palestinesi, che Tel Aviv insiste a non rilasciare.

Nello stesso contesto, come ha riportato il quotidiano in lingua ebraica, il ministro israeliano Ehud Barak ha fatto visita ieri alla famiglia del soldato Gilad Shalit, prigioniero nella Striscia di Gaza da più di tre anni, incontrando i genitori del soldato Noam e Aviva.

Secondo il giornale, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “è interessato alla chiusura della questione del soldato Shalit e al suo ritorno a casa, ma occorre notare che il divario tra le posizioni d’Israele e dei palestinesi riguardano 125 prigionieri palestinesi” dei 450 (con alte condanne) di cui Hamas esige la liberazione, insieme a un migliaio di bambini, donne e infermi detenuti nelle carceri israeliane con condanne ordinarie.

Shaul Mofaz, membro della Knesset ed ex ministro della Difesa, ha invitato Netanyahu a prendere una decisione definitiva – anche se “difficile” – sul caso Shalit, soddisfacendo le condizioni poste da Hamas per il suo rilascio. L’ex ministro, appartenente al partito d'opposizione Kadima, ha giustificato così il suo suggerimento: “La lista dei prigionieri che Israele ha già accettato di liberare comprende diversi omicidi, e dunque non cambierebbe nulla se si aggiungessero altri nomi”.

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