Scheda di cronaca della settimana dal 13 al 20 agosto

Scheda di cronaca settimanale a cura di Edy Meroli.

La settimana appena trascorsa è stata di grande attività per l’esercito di occupazione israeliana, tra assalti in cittadine cisgiordane e arresti. 13 cittadini palestinesi di Nablus, Tulkarem, Jenin, e altre aree della Cisgiordania, e di Gerusalemme, sono stati arrestati.

Inoltre, in occasione delle celebrazione islamiche di fine Ramadan, le forze di occupazione hanno chiuso l’unico passaggio che collegava Ramallah ad al-Bireh, adducendo il pretesto della sicurezza; hanno vietato di celebrare la “notte del destino” nella mosche di al-Aqsa; il 15 agosto hanno chiuso la moschea al-Ibrahimi per poter svolgere una festa dei coloni; hanno condotto una parata militare negli spazi della moschea di al-Ibrahimi, a Hebron, hanno imposto restrizioni all’ingresso nella moschea di al-Aqsa nell’ultimo venerdì di Ramadan (gli uomini con meno di 40 anni non hanno potuto accedervi).

Mezzi militari israeliani hanno raggiunto il confine orientale di Rafah da Bab al-Matbat.

Anche le gang di coloni non sono state ferme: hanno dislocato sette colonie illegali nella città di Arad; organizzato per settembre la festa del vino alla moschea di Beersheba (Bir as-Saba’, nel Negev occupato); hanno attaccato e ferito 6 palestinesi, di cui uno in modo grave,  a nord di Hebron; hanno eretto un insediamento di case mobili all’interno di un campo dell’esercito, a Hebron; hanno ampliato i loro insediamenti di Avijal e Mitsa Yair nei territori palestinesi.

Inoltre, l’università di Tel Aviv non ha trovato posto migliore per allargare il plesso che il cimitero del villaggio di Sheikh Munis, profanando così un luogo sacro.

Un rifugiato palestinese e sua figlia hanno trovato la morte sotto il bombardamento del campo di Yarmouk, a Damasco, in Siria.

Il tribunale di Jaffa ha ridotto la pena da 1 anno a 45 giorni a un soldato israeliano per aver ucciso una madre e il suo bambino.

Buone notizie, invece, sul fronte delle scarcerazioni dei prigionieri: il 14 agosto, Ibrahim Hamada Owis, dopo 10 anni di detenzione, è stato finalmente liberato. Il 15 agosto, è toccato a Hassan al-Islam Bashiti, dopo quattro mesi di prigionia. Il 16 agosto, ai deputati Salhab e Abu Ghe’ishah. Il 16 agosto, Islam Nazih Abu Oun, blogger e attivista politico, rilasciato dopo dieci mesi di detenzione illegale.

Dalle carceri del servizio di sicurezza preventivo dell’Anp è stato liberato Mohammed Alkottut, detenuto amministrativo a Junaid per 5 anni.