‘Scioccanti’ le condizioni in cui è detenuto in Grecia il capitano di ‘Us Boat to Gaza’

Atene – Ma'an. Il capitano della nave americana intercettata e bloccata dalla Grecia, è detenuto in “condizioni scioccanti” e non ha ricevuto alcuna assistenza consolare, ha riferito l'avvocato.

John Klusmer era stato arrestato venerdì quando “The Audacity of Hope” aveva tentato di mettersi in viaggio in mare per raggiungere Gaza dopo il divieto di partire imposto a tutta la Flotilla da Atene.

L'accusa di due reati pende su di lui e l'ordine di comparizione in tribunale è stato emesso per domani. L'organizzazione di “US Boat to Gaza” ha dichiarato che il capitano è detenuto in cella “in condizioni scioccanti” e, per quanto si sa, non ha ricevuto nessuna assistenza consolare.
L'avvocato newyorchese Richard Levy tra i passeggeri della nave, ha fatto visita  a Klusmer nella cella di un porto in una città vicino ad Atene e ha rifertito che non ha “un letto, né un bagno in cella, non riceve cibo, né acqua”.

“Ci siamo offerti di pagare la cauzione”, ha raccontato il passeggero Robert Naiman, dell'organizzazione “Just Foreign Policy” con sede a Washington. “Ma non abbiamo ricevuto nessuna rassicurazione che egli possa uscire prima di martedì”, ha aggiunto.
Nessun commento intanto dall'ambasciata Usa ad Atene.

“The Audacity of Hope” trasposta 3mila lettere in solidarietà ai palestinesi ed era partita senza preavviso lasciando il resto delle nove navi, anch'esse con la speranza di partire per affrontare il blocco che Israele impone su Gaza.

Subito però, era stata intercettata da una nave della guardia costiera con a bordo uomini dal volto coperto e armati. Dopo aver preso il largo, la nave è stata dirottata verso il porto.

Liberi di poter lasciare la nave, i passeggeri avevano scelto di restare a bordo in forma di disobbedienza alle autorità greche.
Domenica mattina sono tornati ad Atene “pur di fare qualunque cosa per aiutare il capitano” tra cui anche “metterci in contatto con i membri del congresso Usa” per agevolare il rilascio di Klusmer o migliorarne le condizioni di detenzione”.

Assediata da problemi di ordine burocratico, la Flotilla ha anche subito due “sabotaggi” la scorsa settimana e domenica, quattro delle dieci navi – due francesi, una spagnola e una canadese – sono rimaste in allerta per partire.

Gli organizzatori hanno riferito che tre delle navi stanno pianificando di partire lunedì mattina anche se il divieto greco resta così com'è senza “ulteriori notifiche”. Gli attivisti hanno ammesso la propria rassegnazione di poter essere intercettati dalla guardia costiera.

“Dignity”, la nave francese, aveva provato ieri a salpare, ma si pensava di dirigersi verso Creta e non a Gaza.
Le navi salperanno illegalmente perché non hanno risolto una serie di questioni burocratiche e qualcuna non ha ottenuto dalle autorità greche i documenti essenziali a partire.

Israele ha fatto ogni “sforzo diplomatico” per posticipare la partenza e creare ogni ostacolo possibile alle navi.

“Bene gli sforzi fatti per fermare la Flotilla, – ha affermato ieri il ministro degli esteri di Israele Avigdor Lieberman – il successo….è il frutto di intensi contatti tra gli stati nella regione e la comunità internazionale”.

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