Sciopero dei prigionieri palestinesi: richieste soddisfatte all’80%

Ramallah-Quds Press.  Issa Qaraqa ͑, presidente della Commissione degli affari del prigionieri liberati, ha dichiarato che l’80 per cento delle richieste dei prigionieri sono state accolte nell’accordo che è stato raggiunto tramite i negoziati svoltisi tra i leader degli scioperanti e l’amministrazione penitenziaria dell’occupazione.

In un comunicato inviato a Quds Press, Qaraqa ͑ha infatti affermato che un cambiamento radicale è stato realizzato con questo sciopero ai fini di un miglioramento delle condizioni di vita e di detenzione dei prigionieri, “un risultato significativo per costruire un futuro sulla base della tutela dei loro diritti e della loro dignità”.

Ha dichiarato che la nomina del prigioniero Karim Yunis, membro del Comitato centrale del movimento Fatah, costituisce uno dei risultati politici più importanti di questo sciopero, perché rappresenta una risposta ai tentativi israeliani di lanciare sui prigionieri l’accusa di terrorismo, confermando le possibilità e l’importanza della questione fra i Palestinesi stessi.

La Commissione ha pubblicato le richieste più importanti dei prigionieri, che sono state accettate nell’accordo tra i leader dei prigionieri e l’amministrazione penitenziaria e che sono state riportate dall’avvocato della Commissione Karim ‘Ajuwa dopo la sua visita, il 28 maggio, nel carcere di Ashqelon al prigioniero Nasser Abu Hamid, membro del Comitato direttivo dello sciopero.

L’amministrazione penitenziaria ha accettato di ampliare gli standard delle comunicazione telefoniche tra i prigionieri e le famiglie, e di continuare il dialogo su questo tema, che rimane una richiesta fondamentale dei reclusi.

Allo stesso modo, si è giunti ad un accordo su una serie di questioni che riguardano le visite dei familiari: è stato revocato il veto concernente centinaia di figli dei detenuti, permettendo ora a più di 140 bambini, cui in precedenza era vietato incontrare i genitori, di visitare questi ultimi in prigione.

L’amministrazione penitenziaria ha promesso una maggiore frequenza di visite per i prigionieri di Gaza: le visite dei familiari ora saranno mensili, mentre prima, tra una visita e l’altra, passavano due o più mesi.

L’amministrazione ha concesso, inoltre, un miglioramento delle modalità delle visite, nei casi in cui ricorrono le condizioni individuali, per l’ingresso dei parenti e delle lettere nelle carceri.

Per quanto riguarda la questione delle visite dei parenti di secondo grado, l’accordo prevede l’introduzione di nuove norme che consentano tali visite, come per esempio permettere l’entrata dei nipoti in età di scuola materna e sostituire con altri parenti i genitori morti nel frattempo.

L’accordo prevede ufficialmente una seconda visita in base alle condizioni concordate tra l’Autorità e la Croce Rossa.

È stato inoltre convenuto di restituire ai prigionieri il grande ospedale nella prigione di Ramla, che è stato ristrutturato.

Per quanto riguarda le prigioniere, l’accordo prevede, per tutte le detenute nel carcere di al-Sharun, un aumento delle visite dei mariti e dei figli, l’introduzione dei lavori manuali, un miglioramento delle condizioni della detenzione e la creazione di un sistema speciale per il loro trasferimento dalla prigione al tribunale e viceversa.

Riguardo ai minorenni prigionieri, l’accordo migliora la loro situazione, i loro trasferimenti e la loro istruzione, così come sarà risolta la maggior parte delle questioni relative alle modalità della detenzione dei prigionieri delle carceri di Ramla e Nafha, con la creazione di un nuovo sistema di trasporto carcerario dei prigionieri.

L’amministrazione penitenziaria ha accettato anche l’idea della costruzione di un angolo speciale per la preparazione del cibo in ogni sezione di sicurezza delle prigioni, come hanno richiesto i prigionieri per porre fine allo sciopero, e quella di alleggerire le restrizioni che imponevano di fotografare i familiari dei prigionieri nelle carceri dell’occupazione.

Allo stesso modo, ha acconsentito all’introduzione di una modifica radicale del sistema-pasti, che riguarda i beni disponibili in prigione e i relativi prezzi, così come ha approvato l’ingresso delle attrezzature sportive nei cortili delle carceri.

Le due parti hanno convenuto di risolvere il problema del sovraffollamento dei prigionieri e il problema della temperatura troppo elevata mediante un sistema di ventilazione e di raffreddamento dell’aria.

Le carceri del Negev, di Rimon e Nafha saranno munite di un’ambulanza e di un reparto di terapia intensiva, dal momento che queste prigioni sono lontane dagli ospedali.

I prigionieri saranno trasferiti in prigioni vicine ai luoghi di residenza delle loro famiglie, secondo i termini dell’accordo.

La Commissione ha rilevato che, oltre a porre le basi per la prosecuzione del dialogo, sulle questioni poste sono state ricevute risposte inizialmente positive ed altre negative. Un Comitato congiunto inizierà i lavoro subito dopo la conclusione dello sciopero.

Presiede la Commissione il prigioniero Karim Yunis, con Nasser Abu Hamid, Hafiz Shara’iya, Nasser ‘Awis, ‘Ammar Mardi, Ahmad al-Barghuti.

È stata confermata la decisione di riportare i prigionieri nelle carceri dalle quali erano stati trasferiti all’inizio dello sciopero, così come sono state revocate le sanzioni loro comminate al principio dello sciopero.

Traduzione di Federica Pistono