Sciopero generale a Jenin

Jenin-Pic. Uno sciopero generale è stato annunciato all’alba di sabato 22 marzo, a Jenin, a seguito dell’omicidio di tre palestinesi da parte dell’esercito israeliano.

Forze nazionali e islamiche hanno indetto uno sciopero generale a Jenin, in segno di lutto per Hamza Abul Haija, Mahmud Abu Zena, e Yazan Jabarin.

Migliaia di palestinesi hanno marciato sabato pomeriggio al funerale dei tre martiri che sono stati uccisi durante uno scontro armato con le Unità Speciali israeliane nel campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania occupata.

Le persone in lutto hanno chiesto una resistenza attiva per rispondere all’aumento dei crimini d’Israele e anche la fine della coordinazione delle con le forze israeliane.

Hassan Yousef, il leader del movimento Hamas, ha dichiarato che la partecipazione massiccia di migliaia di cittadini al funerale, riflette l’adesione dei palestinesi ai i propri diritti, alle costanti e all’opzione della resistenza.

Yousef ha chiesto che l’Anp “ponga fine alle trattative, che servono solamente all’occupazione, dando una copertura per i suoi crimini e approfondendo la già critica situazione palestinese”.

Malgrado la ripresa delle trattative, la costruzione di colonie è raddoppiata nelle Cisgiordania e Gerusalemme occupate, ha sottolineato Yousef, accentuando la determinazione della resistenza palestinese nella liberazione di tutti i territori palestinesi.

Nella mattinata di sabato, tre palestinesi sono stati uccisi nel campo profughi di Jenin, nella Cisgiordania, durante un attacco israeliano. Sette persone sono rimaste ferite, inclusa una che versa in condizioni molto gravi.

In una dichiarazione congiunta, le brigate al-Qassam, al-Quds e al-Aqsa hanno sottolineato che la resistenza palestinese sarà riattivata nella Cisgiordania occupata, in risposta ai continui crimini israeliani.

La dichiarazione ritiene le autorità palestinesi e israeliane responsabili per gli omicidi in Jenin.

Le fazioni della resistenza ritengono che i servizi di sicurezza palestinesi siano responsabili per il crimine insieme all’occupazione, “poiché i martiri furono perseguiti dalle forze palestinesi per un lungo periodo”.

 

Traduzione di H.F.L.