Scontri al Cairo, i dimostranti invitano Mursi a dimettersi

Cairo – Afp/Ma’an. I dimostranti, che chiedevano con forza al presidente egiziano Mohammed Mursi di dimettersi e che venissero indette elezioni in tempi ravvicinati, nella giornata di venerdì 17 maggio, si sono scontrati al Cairo, con i reparti della polizia anti-sommossa.

Centinaia di persone avevano marciato verso la piazza Tahrir, al Cairo, per una una manifestazione di protesta convocata da numerosi gruppi di opposizione.

I manifestanti, la maggior parte dei quali giovanissimi, hanno lanciato ordigni Molotov verso la polizia, che ha risposto con lanci di candelotti lacrimogeni.

Gli scontri sono avvenuti vicino alla piazza Tahrir, il cuore simbolico del movimento di opposizione che rovesciò il presidente Hosni Mubarak nel febbraio del 2011.

Le dimostrazioni erano iniziate venerdì al mattino presto, in varie parti della città, con l’obiettivo di convergere su piazza Tahrir.

Alla testa di un corteo i dimostranti portavano due grandi striscioni: su uno si poteva leggere “elezioni presidenziali in tempi rapidi” e sull’altro, “una costituzione che sia di unione per l’Egitto”.

I dimostranti, facenti parte parte della campagna Tamarrud (ribellione) che dichiara di aver raccolto oltre due milioni di firme per chiedere le dimissioni di Mursi, ne hanno raccolte diverse altre dalle persone lungo il percorso.

Prima degli scontri gli organi di informazione statali avevano detto che la sicurezza era stata rafforzata intorno al ministero degli Interni, situato nelle vicinanze di Piazza Tahrir, che nel passato era stata teatro di violenti scontri.

La protesta era stata indetta da diversi gruppi, compresi il partito Al Dastur dell’ex presidente dell’agenzia AIEA, Mohammed El Baradei, e il movimento 6 Aprile, che furono alla guida della rivolta del 2011 per spodestare l’allora presidente Mubarak.

L’opposizione accusa Mursi di “governare nel solo interesse della Fratellanza Musulmana mentre egli insiste di essere il presidente di tutti gli Egiziani”.

Da quando, nello scorso giugno, Mursi fu eletto, l’Egitto continua a soffrire per una seria crisi economica e politica e spesso vi sono scontri, alcune volte con esito mortale, tra i suoi sostenitori e i suoi oppositori.

Traduzione per InfoPal a cura di Tito Cimarelli