Scontri alla Tomba di Giuseppe, a seguito dell’invasione di centinaia di coloni

Nablus-Ma’an. Tre palestinesi sono stati feriti con proiettili in acciaio rivestiti di gomma, mentre diversi altri sono rimasti asfissiati da gas lacrimogeni durante gli scontri scoppiati tra palestinesi e forze israeliane, nella notte tra martedì e mercoledì, a Nablus.

Fonti della sicurezza palestinesei hanno reso noto che centinaia di coloni israeliani, scortati dai militari, si sono recati alla tomba di Giuseppe, a Nablus, per eseguire rituali religiosi.
Secondo le fonti, tra martedì sera e mercoledì mattina, 30 autobus israeliani sono arrivati nell’area della Tomba di Giuseppe sotto pesante scorta militare, scatenando scontri tra i giovani locali e le forze israeliane.

Durante l’incursione, i soldati israeliani sono entrati in diverse case nella zona, appostandosi sui tetti degli edifici.

I coloni israeliani si recano con frequenza alla Tomba di Giuseppe e, durante le visite, le forze israeliane attaccano le aree palestinesi, sparando lacrimogeni nel vicino campo profughi di Balata.

La Tomba di Giuseppe è venerata da ebrei, musulmani, cristiani e samaritani. L’esercito israeliano permette agli ebrei di visitarla come parte dei pellegrinaggi organizzati, nonostante il sito si trovi nell’Area A sotto il controllo dell’Autorità Palestinese (ANP), e vieta ai musulmani di accedervi.

I palestinesi ritengono che la Tomba di Giuseppe sia il monumento funebre di shayh Yousif Dweikat, figura religiosa locale.