
Gaza – The Cradle. L’esercito israeliano ha scoperto un complesso sistema di tunnel di Hamas a più piani lungo il confine egiziano, nella Striscia di Gaza meridionale.
Un rapporto dell’8 giugno di Israel Hayom, che cita un funzionario israeliano anonimo, descrive i dettagli di una recente operazione dell’esercito che ha esposto “decine” di questi sofisticati passaggi sotterranei.
I tunnel hanno permesso a Hamas “di potenziare in modo significativo le proprie capacità negli anni successivi al ritiro di Israele da [Gaza nel 2005]”, si legge nel rapporto.
“La sofisticata infrastruttura si è sviluppata senza essere individuata, non solo sotto la sorveglianza israeliana, ma anche nonostante gli sforzi di controllo delle frontiere egiziane. Questa rete ha svolto un ruolo cruciale nella trasformazione di Hamas in una formidabile forza combattente”.
Secondo la fonte citata nel rapporto, l’operazione israeliana lungo il confine con l’Egitto è in corso e si sta concentrando sulla localizzazione di altri tunnel.
Il Washington Post ha riferito a fine maggio che l’esercito israeliano ha trovato 20 tunnel che conducono in Egitto attraverso il Corridoio di Filadelfia, che corre lungo il confine con la città più meridionale di Gaza, Rafah. Il rapporto affermava che Tel Aviv aveva distrutto 14 di questi tunnel e che potenzialmente c’erano molti altri passaggi non ancora scoperti.
In un’intervista rilasciata alla fine di giugno, il generale di riserva israeliano Yitzhak Brik ha smentito le affermazioni secondo cui Tel Aviv sarebbe riuscita a distruggere o a disattivare i tunnel che corrono lungo il corridoio di Filadelfia.
“Non c’è modo di sigillare i tunnel che raggiungono il Sinai”, ha detto Brik. “I tunnel che dicono essere l’ossigeno di Hamas, li usa per trasferire le armi. L’esercito sostiene di avere il pieno controllo del Corridoio di Filadelfia e di aver chiuso i tunnel. Non è vero!”
Un servizio dell’8 giugno dell’emittente ebraica Channel 12 ha affermato che i tunnel di Hamas sotto il resto di Gaza sono “ancora in buone condizioni” e che il gruppo di resistenza è stato in grado di ripristinarne molti nella città meridionale di Khan Yunis.
Il Corridoio di Filadelfia è stato a lungo un’ancora di salvezza per la Striscia di Gaza assediata. È usato dalla resistenza per portare armi a Gaza e dai civili per contrabbandare beni di prima necessità.
Il 7 maggio Israele si è impadronito del Valico di Rafah e ha iniziato a spingersi nella città più a sud in barba a mesi di avvertimenti internazionali, facendo sfollare circa un milione di palestinesi. Il Corridoio di Filadelfia è stato poi sequestrato dalle forze israeliane lo stesso mese.
La presenza di Israele sul corridoio vitale è uno dei tanti ostacoli che si frappongono al raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri tra Tel Aviv e Hamas.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato domenica sera che non accetterà nessun accordo che non permetta a Israele di riprendere la guerra quando lo riterrà opportuno. Netanyahu ha anche detto che un accordo non può consentire il continuo flusso di armi di contrabbando dall’Egitto alla Striscia di Gaza.
Nella sua risposta ad una versione aggiornata dell’attuale proposta discussa dai mediatori israeliani, statunitensi, egiziani e del Qatar, Hamas ha insistito, tra l’altro, sul ritiro israeliano dal valico di frontiera di Rafah e dal Corridoio di Filadelfia.