“La scorta militare israeliana non fa il suo dovere: gli alunni palestinesi delle colline a sud di Hebron obbligati ancora ad aspettare, perdere ore di scuola e ancora esposti al pericolo”

Operazione Colomba. Comunicato stampa:La scorta militare israeliana non fa il suo dovere: gli alunni palestinesi delle colline a sud di Hebron obbligati ancora ad aspettare, perdere ore di scuola e ancora esposti al pericolo”

Gennaio 6, 2015

At Tuwani – Colline a sud di Hebron, Cisgiordania

Durante l’ultima settimana di scuola, la scorta militare israeliana non ha accompagnato tre volte gli alunni provenienti dai villaggi di Tuba e Maghayir Al Abeed, nelle colline a sud di Hebron.

Per raggiungere la scuola di At Tuwani, i bambini palestinesi, tra i 6 e i 17 anni, di solito camminano, accompagnati da una scorta militare israeliana, sulla strada più corta (circa 20 minuti) che passa tra la colonia israeliana di Ma’on e l’avamposto di Havat Ma’on (Hill 833). Questo percorso è la strada principale che collega i loro villaggi ad At Tuwani ed è pericoloso per i bambini dato che vi subiscono frequentemente attacchi e intimidazioni da parte dei coloni.

Il 4 gennaio gli alunni hanno aspettato la scorta fino fino alle 7:53, ma i soldati non si sono fatti vedere. I bambini dovevano sostenere un esame alle 8:00 così, per non perdere ulteriore tempo, hanno scelto di percorrere un altra strada più lunga, nella quale sono stati attaccati diverse volte in passato. Al posto dei soldati israeliani, sono stati accompagnati da volontari internazionali.

Il 31 dicembre i bambini erano arrivati al punto d’incontro designato con la scorta per essere accompagnati da At Tuwani a Tuba alle 10:30, ma la scorta militare non c’era. In quella mattina invernale i bambini hanno aspettato l’esercito fino alle 11:45. Poi, hanno scelto di percorrere la strada più corta, molto pericolosa, tra la colonia di Ma’on e l’avamposto di Havat Ma’on senza nessuna scorta.

Il 28 dicembre, gli alunni erano arrivati al punto d’incontro designato con la scorta alle 11:08, ma l’esercito non c’era. I bambini hanno aspettato l’esercito fino alle 11:45. Poi, hanno scelto di tornare a casa percorrendo una strada più lunga, ma non meno pericolosa, accompagnati da volontari internazionali, al posto della scorta israeliana.