Segretario-generale dell’OIC: è irragionevole che Israele agisca come stato al di sopra della legge

Jeddah – WAFA. Il Segretario Generale dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OCI), Hissein Brahim Taha, ha dichiarato mercoledì che è irragionevole che Israele agisca come uno Stato al di sopra della legge, secondo una dichiarazione dell’OCI.

Parlando durante la riunione straordinaria del Comitato Esecutivo dell’OCI per discutere gli attacchi in corso di Israele alla moschea di al-Aqsa, su invito dello Stato di Palestina e del Regno hashemita di Giordania presso la sede dell’OCI a Jedda, il Segretario Generale dell’OCI, Taha, ha affermato che “le violazioni israeliane nella città occupata di Gerusalemme coincidono con una pericolosa escalation nella frequenza dei crimini israeliani contro il popolo palestinese, rappresentata dall’aggressione militare israeliana recente nella Striscia di Gaza, che ha causato la morte di 36 palestinesi”.

Ha sottolineato che a seguito dell’ultima aggressione israeliana a Gaza, il numero di palestinesi uccisi dall’esercito israeliano e dai coloni, negli ultimi sei mesi, è salito a circa 180, e centinaia di altre persone sono state ferite.

Il Segretario Generale ha aggiunto che è inconcepibile che Israele, potenza occupante, agisca sempre come uno Stato al di sopra della legge e commetta crimini e aggressioni contro il popolo palestinese, la sua terra ed i suoi luoghi santi, sottolineando la responsabilità della comunità internazionale nel porre fine alle violazioni israeliane in quanto minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale.

Ha dichiarato che l’OCI ha seguito l’escalation pericolosa da parte di Israele nel mirare sia i luoghi santi islamici sia quelli cristiani nella città occupata, in particolare: l’irruzione nella moschea di al-Aqsa da parte di gruppi di coloni e funzionari israeliani di alto livello, sotto protezione militare; la riunione del governo israeliano in un tunnel sotto la moschea; l’organizzazione della cosiddetta “Marcia della Bandiera” provocatoria nei quartieri della città occupata.

Ha nuovamente messo in guardia sulla gravità della prosecuzione di tali brutali attacchi israeliani al complesso della moschea di al-Aqsa, che costituiscono una violazione della sacralità dei luoghi e della libertà di culto, e rappresentano un attacco al popolo palestinese, ai suoi luoghi santi e un pregiudizio per i sentimenti e la fede dei musulmani in tutto il mondo.

Ha accolto le reazioni internazionali rappresentate dal rifiuto e dalla condanna dell’intrusione provocatoria del ministro per la Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben Gvir nella moschea, domenica, e ha anche sottolineato che la città rimane parte integrante del Territorio palestinese occupato nel 1967 e capitale dello Stato di Palestina, e che tutte le decisioni e azioni intraprese dall’occupazione israeliana per ebraicizzare la città occupata non hanno alcun effetto legale e sono considerate nulle e prive di valore.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.