Sentenza tribunale di Roma dà ragione ai Palestinesi: Gerusalemme non è la capitale di Israele

 Comunicato stampa degli avvocati Dario Rossi e Fausto Gianelli su ricorso Abspp onlus e API versus RAI su Gerusalemme. Sentenza tribunale di Roma dà ragione ai Palestinesi: Gerusalemme non è la capitale di Israele.

La vicenda.

–          Durante la puntata del 21.05.20 del noto programma pre-serale “L’Eredità” (in onda alle ore 19,00 sulla prima rete RAI), seguito quotidianamente da milioni di affezionati telespettatori, la cui prima edizione risale al 2002 ed alla cui conduzione si sono succeduti i più popolari presentatori, nel corso del quiz avente ad oggetto le capitali degli stati, il conduttore Flavio Insinna ha richiesto alla concorrente “Simona” quale fosse la capitale di Israele.

–          La risposta data dalla concorrente “Tel Aviv”, veniva corretta dal conduttore (4 volte ) in Gerusalemme”. (La registrazione della trasmissione risulta visibile sul sito internet Rai Play; la prima risposta e la relativa correzione, sono registrate al m. 58,18 circa (questo il link della trasmissione https://www.raiplay.it/video/2020/05/leredit-per-litalia-9874e43a-9277-490e-8013-ae6601e991d5.html )

–          Viene mandata una lettera con richiesta di rettifica alla RAI, specificando che se è vero che unilateralmente Gerusalemme ha deciso (nell’anno 1980) di considerare Gerusalemme la sua capitale, questa decisione va contro tutte le risoluzioni del diritto internazionale e le decisioni delle Nazioni Unite. Sia il Consiglio di Sicurezza che l’Assemblea Generale dell’Onu hanno infatti più volte ribadito, a partire dal 1947 e fino allo scorso anno, che Gerusalemme NON è e non può essere la capitale dello Stato di Israele.

–          In apertura dell’edizione del 5 Giugno u.s., il conduttore Insinna, in un intervento di circa cinquanta secondi tornava quindi sull’argomento precisando che la trasmissione si era sarebbe trovata al “centro di una controversia”; sulla questione relativa alla capitale di Israele, esisterebbero infatti posizioni diverse… Per cui alla luce di ciò “abbiamo ritenuto di non entrare noi che non abbiamo titolo, in una disputa così delicata, e ci scusiamo per averla involontariamente evocata, e per questo ai fini del gioco consideriamo nulla questa domanda” (qui la registrazione dell’intervento rinvenibile al link https://www.raiplay.it/video/2020/05/leredit-per-litalia-22db53bc-7c37-4218-83d2-3bc1e0f396d4.html  )

–          Gli avvocati Dario Rossi di Genova e Fausto Gianelli di Modena,  come difensori di due associazioni dei palestinesi d’Italia (Associazione Palestinesi in Italia con sede in Milano e Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese con sede in Genova) hanno ritenuto che questa rettifica fosse assolutamente insufficiente e, anzi, anch’essa fuorviante in quanto ai sensi del diritto internazionale non esiste una “controversia”  sul punto: molteplici  decisioni delle Nazioni Unite (sia del consiglio di sicurezza che dell’assemblea generale dell’Onu) hanno infatti più volte ribadito che Gerusalemme NON è e non può essere la capitale dello Stato di Israele. L’unica controversia al riguardo è tra Israele da un lato e la comunità internazionale dall’alto Non a caso tutti gli Stati (incluso il nostro) hanno la loro ambasciata a Tel Aviv e comunque non a Gerusalemme. L’unica eccezione è rappresentata oggi degli Stati Uniti che, per decisione dell’attuale presidente Trump adottata nell’anno 2017, hanno riconosciuto Gerusalemme come capitale dello stato di Israele e spostato l’ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme nel corso del 2018. Questa decisione è stata  oggetto di una immediata condanna da parte dell’Assemblea generale delle nazioni Unite, condanna che ha visto il voto favorevole anche dell’Italia.

–          Sostenere quindi che la questione se Gerusalemme sia o meno la capitale dell’Israele sia “controversa” sarebbe come sostenere se la proprietà di un’auto sottratta da un ladro al legittimo proprietario sia anch’essa “controversa” in quanto entrambe le parti la reclamano.

–          Lo status giuridico di Gerusalemme, di fatto integralmente (ma lo si ribadisce illegittimamente) occupata da Israele non può considerarsi sotto il profilo giuridico oggetto di disputa, né al centro di una controversia, e non si comprende come la prima rete del sistema radiotelevisivo pubblico, possa incorrere in errori tanto gravi sotto il profilo del diritto internazionale.

–          Sostenere che Gerusalemme è la capitale di Israele è una falsa informazione, tanto più grave in quanto finisce per legittimare la sua occupazione illegale da parte di Israele, ripetutamente condannata dalla comunità internazionale, che riconosce alla città santa uno status giuridico speciale (vedi , fin dall’inizio , la Risoluzione n. 181 / 1947 dell’Assemblea Generale dell’ONU che stabiliva il regime giuridico speciale per la Città di Gerusalemme).

–          Abbiamo quindi proposto ricorso in via d’urgenza al Tribunale Civile di Roma  chiedendo un’ulteriore rettifica che chiarisse il punto. Il 27 luglio si è tenuta a Roma, innanzi alla dr.ssa Cecilia Pratesi, l’udienza di discussione del processo e ieri è stata resa dal medesimo Giudice l’ordinanza (“di accoglimento totale”).

–          Riteniamo che si tratti di una sentenza di assoluta importanza in quanto per la prima volta un Tribunale nazionale, in ossequio ed applicazione del diritto internazionale, sancisce ufficialmente (e con efficacia vincolante per l’organo di informazione pubblica) come ai sensi del diritto internazionale (al rispetto del quale il nostro Paese è tenuto) la questione dello status giuridico Gerusalemme non possa che trovare una chiara soluzione e cioè che “il diritto internazionale non riconosce Gerusalemme quale capitale dello Stato di Israele” (cit.).