Sette prigionieri palestinesi continuano sciopero della fame, nonostante le gravi condizioni di salute

Ramallah – PIC. Sette prigionieri palestinesi proseguono con il loro sciopero della fame, iniziato diverse settimane fa, per protestare contro la loro ingiusta detenzione amministrativa, senza né accusa né processo.

Il detenuto in sciopero della fame da più tempo è Kayed Fasfous, arrivato venerdì a 107 giorni di sciopero, seguito da Miqdad Qawasmeh (100 giorni), Alaa Aaraj (82 giorni), Hesham Abu Hawwash (73 giorni), Shadi Abu-Akr (66 giorni), Ayyad Hureimi (37 giorni) e Louay Al-Ashqar (19 giorni).

Sulla stessa linea, il prigioniero Rateb Hrebat è in sciopero della fame da 21 giorni, in solidarietà con gli altri prigionieri.

Hassan Abd Rabbo, portavoce della Commissione per gli affari dei detenuti e degli ex-detenuti, ha avvertito del grave deterioramento della salute di Kayed Fasfous, attualmente rinchiuso presso il centro medico israeliano Barzilai.

A questo proposito, ha fortemente denunciato la decisione israeliana di rinnovare la sua detenzione amministrativa.

Ha anche avvertito sulla possibilità che i prigionieri muoiano nelle prossime ore, a causa della loro situazione di salute critica.

Nel frattempo, cinque prigionieri continuano a rifiutare di prendere le loro medicine per il 41° giorno consecutivo, per protestare contro la loro detenzione amministrativa.

I prigionieri sono stati identificati dai media come Youssef Qazzaz, Ayed Doudin, Ahmed Abu Sundus, Yasser Badrasawy e Amin Shweiki.

Attualmente, Israele mantiene oltre 530 palestinesi in detenzione amministrativa, ritenuta illegale dal diritto internazionale, la maggior parte dei quali sono ex-prigionieri che hanno trascorso anni in carcere per la loro resistenza all’occupazione israeliana.

La politica israeliana di detenzione amministrativa, ampiamente condannata, consente l’arresto e il carcere dei palestinesi, senza accusa o processo, per intervalli rinnovabili di solito compresi tra tre e sei mesi, sulla base di prove non divulgate, alle quali nemmeno l’avvocato di difesa del detenuto ha accesso.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.