Sharawna in sciopero della fame smette di bere acqua

Ramallah – Pal.info e InfoPal. Il prigioniero palestinese Ayman Sharawna, da 115 giorni in sciopero della fame, ha smesso di bere acqua in segno di protesta contro le pressioni esercitate su di lui da guardie carcerarie israeliane.

Sharawna ha dichiarato a un avvocato per la società dei prigionieri palestinesi, che lo ha visitato martedì nell’ospedale del carcere di  Ramle, che non accetterà di essere deportato, e che continuerà lo sciopero della fame fino al “martirio o al ritorno dalla sua famiglia e a casa”.

Ha aggiunto che l’amministrazione dell’ospedale della prigione di Ramle lo ha deliberatamente trasferito tutti i giorni da una cella di isolamento ad un’altra per creare instabilità.

Sharawna è stato completamente isolato da tutti i detenuti in carcere per costringerlo a interrompere lo sciopero.

Sono stati organizzati numerosi incontri con i funzionari dell’amministrazione penitenziaria che hanno suggerito di deportarlo o tenerlo in detenzione amministrativa. “Ho respinto assolutamente quelle proposte soprattutto quando lo sciopero ha superato i 100 giorni”, ha spiegato Sharawna.

Sharawna soffre di frequenti svenimenti, perdita parziale della memoria e forti dolori alla testa e allo stomaco.

In questo contesto, l’avvocato della società dei prigionieri palestinesi ha confermato che Sharawna è in condizioni molto critiche, sottolineando che la sua salute è peggiorata in modo significativo.